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Expo 2015, l'Arcidiocesi di Milano si prepara

L'Arcivescovo di Milano, card. Angelo Scola |  | L'Arcivescovo di Milano, card. Angelo Scola | |

In vista dell'Expo 2015 che si aprirà il prossimo primo maggio a Milano anche l'Arcidiocesi ambrosiana scende in pista.

'Il titolo scelto per la manifestazione «Nutrire il pianeta, energia per la vita» - spiega sul settimanale diocesano Incontri il vicario episcopale don Luca Bressan – chiama in gioco dimensioni fondamentali dell’esperienza cristiana. Il riconoscersi creature dentro un disegno che non è nostro, ma di Dio; la vocazione a diventare custodi e non tiranni di un pianeta che dobbiamo rendere ospitale; la lotta quotidiana perché a tutti sia garantito il pane quotidiano del Padre nostro; la figura di Cristo, pane vero disceso dal cielo'.

L'obiettivo dell'Arcidiocesi di Milano – prosegue ancora don Bressan – è 'esserci per porre domande e accendere metafore; lasciarsi coinvolgere per avere la possibilità di prendere la parola dentro un evento che si trasformerà in un grande laboratorio di idee sul futuro del pianeta e sulle forme di convivenza e di collaborazione tra i popoli'.

Expo 2015 'ci porti a comprendere il dramma della fame e della mancanza di nutrimento. Tutti – ha osservato nell'omelia pronunciata nella prima domenica di Quaresima l'Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola – dobbiamo contribuire personalmente e comunitariamente per condividere e alleviare il bisogno dei più poveri'.

E in una intervista dedicata alla prossima apertura dell'Esposizione Universale il porporato ha invitato a non cadere nell'errore di considerare l’Expo come una 'occasione per riposizionare Milano con un brand rinnovato sulla scena del mondo. Bisogna che Milano prenda su di sé la sfida che tutta l’umanità di oggi si trova di fronte: nel passaggio al nuovo millennio vediamo la presenza di tanti frammenti positivi che abbiamo ereditato dalla modernità, ma manca un punto unificante, un punto di sintesi. È come se la nostra fosse una civiltà piena di buone schegge, ma che domanda unità. Questa può venire da un nuovo umanesimo, ossia da un tentativo di mettere in evidenza la bontà di un io che si concepisce in relazioni: in relazione con gli altri, in relazione equilibrata col cosmo e in relazione con l’Altro. Da qui fa discendere stili di vita, pratiche di vita buona mediante le quali valorizzare la persona e tutti i soggetti intermedi. Da questo punto di vista, Milano può offrire a tutto il mondo esempi significativi, perché nel suo Dna e nella sua storia ci sono molti elementi che possono consentire questa nuova prospettiva futura'.

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