Fede ed arte approdano nelle periferie in una serata profonda ed effervescente assieme a Riano Flaminio, alle porte di Roma, all' Accademia Ludus Tonalis. Il Cardinale De Giorgi e Don Ivan Maffeis in dialogo con Valeria Fabrizi guidati dal professore Gennaro Colangelo partendo dal libro di Martina Luise ”La fede e gli artisti”edito da Aracne.

Il Cardinale punta sul primo capitolo con il suo exursus storico del rapporto che la Chiesa ha intrattenuto con gli artisti , partendo da Papa Pacelli, che sottolinea come il rapporto sia indissolubile. Dalle note dei due pianoforti suonati dai Maestri Sara Dominici e Massimo Perciaccante, Direttori dell’Accademia Ludus Tonalis  che ospitava l’evento, prende le mosse il dialogo, introdotto dal Sindaco Ermelindo Vetrani e dall’Assessore allo sviluppo culturale, sociale ed economico Marina Di Pietrantonio, che hanno sottolineato quanto la cultura sia fondante  per il paese e come i giovani siano una grande ricchezza da coltivare.

  Sergio Perugini, Commissione Nazionale Valutazione Film della CEI,  ha sottolineato tutte le caratteristiche che hanno dato forza alla fiction di Rai Uno “Che Dio ci aiuti” di cui Valeria Fabrizi è geniale interprete, nelle vesti di suor Costanza, la Madre superiora molto particolare che conquista il pubblico. Ed è stata lei stessa a raccontare aneddoti significativi della creazione  e dello sviluppo di questo personaggio. Gli interventi sono stati alternati a delle letture di alcuni  passi del volume; e così la voce dell’attore Nicholas Gallo ha rievocato, tra le altre, anche le riflessioni di Dario Fo, di Gigi Proietti  e di Pupi Avati.

L’intervento di Don Ivan Maffeis , portavoce della Conferenza Episcopale Italiana, ha concluso la serata mettendo in forte risalto come sia importante  viaggiare e conoscere il territorio e scoprirvi delle belle realtà culturali; rallegrandosi di come ancora una volta, in questa occasione, l’arte e la fede si siano congiunte per dar vita al “bello”. A sorpresa e lasciando incantati i presenti Valeria Fabrizi chiude con una improvvisazione magistrale citando pensieri di Madre Teresa di Calcutta.