‘Chiedere perdono è un’altra cosa, è un’altra cosa che chiedere scusa. Il peccato non è un semplice sbaglio. Il peccato è idolatria, è adorare l’idolo, l’idolo dell’orgoglio, della vanità, del denaro, del me stesso, del benessere. Tanti idoli che noi abbiamo’.

 Con queste semplici parole Papa Francesco ha spiegato nell'omelia della Messa quotidiana a Santa Marta la differenza tra il chiedere scusa e il chiedere perdono.

Non si può ricevere il perdono se non lo si concede a propria volta. E Francesco per argomentare la sua predicazione ricorda le parole del Padre Nostro. ‘Gesù – ha sottolineato il Pontefice – ci insegna a pregare così, il Padre: Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori. Se io non sono capace di perdonare, non sono capace di chiedere perdono. Ma, Padre, io mi confesso, vado a confessarmi… E che fai prima di confessarti?. Ma, io penso alle cose che ho fatto male… Va bene. Poi chiedo perdono al Signore e prometto di non farne più…. Bene. E poi vai dal sacerdote? Prima ti manca una cosa: hai perdonato a quelli che ti hanno fatto del male?’.  

‘Chiedere perdono – ha concluso il Papa – non è un semplice chiedere scusa, è essere consapevoli del peccato, dell’idolatria che io ho fatto, delle tante idolatrie. Dio sempre perdona, sempre. Ma chiede che io perdoni. Se io non perdono, in un certo senso chiudo la porta al perdono di Dio’.