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Gesù risorge per noi. Domenica di Pasqua

Il commento al Vangelo domenicale di S.E. Monsignor Francesco Cavina

La Resurrezione di Gesù |  | pubblico dominio La Resurrezione di Gesù | | pubblico dominio

Celebriamo oggi l’evento che ha cambiato le sorti dell’umanità: la resurrezione di Cristo. Se l’esito finale della vita di Gesù fosse stata la morte, la sua esistenza si sarebbe rivelata inutile ed insensata.

Ma che cosa significa che Gesù è risorto? Significa che la morte ed il sepolcro non hanno potuto trattenere nel loro abbraccio il Figlio di Dio. Egli, infatti, apparve e si mostrò vivo a Maria Maddalena, alle donne, agli apostoli, a oltre 500 persone a Gerusalemme e da ultimo a Saulo di Tarso.

Le parole cariche di novità che Gesù aveva detto e i miracoli che egli aveva compiuti nella sua vita terrena avevano fatto trasparire la sua divinità, ma questa si è manifestata definitivamente e pienamente nella resurrezione. Cristo, che ha vinto la morte, è vivo e in quanto tale è nostro contemporaneo. E’ presente ad ogni momento e in ogni luogo della storia. Egli è anche “qui”, “ora” e bussa alla porta della vita di ciascuno di noi. Scrive S. Ambrogio: “Oggi, mentre sto parlando, Cristo è con me; è in questo punto, è in questo momento; e se un cristiano sta adesso parlando in Armenia, là Gesù è presente” (Exp. In Lucam, II,13).E’ questa la caratteristica fondamentale che distingue la religione cristiana da qualsiasi altra religione: Dio è con noi, Dio è nostro compagno di viaggio; è l’Amore che custodisce la nostra vita; è l’Amico che è continuamente al nostro fianco.

Che necessità c’era – si domanda ancora S. Ambrogio – che Cristo assumesse la carne, salisse sulla croce, gustasse la morte, venisse sepolto e risorgesse, se non per la tua Risurrezione?” (Explanatio Simboli, 6). Gesù in definitiva risorge per noi.

In questo giorno ci auguriamo: “Buona Pasqua”. Ma la Pasqua è “buona” soltanto se la resurrezione di Cristo diviene la nostra Pasqua. E tutti abbiamo bisogno di risorgere perché tante sono le morti presenti nella nostra vita che attendono la resurrezione. Solo Cristo è in grado di liberarci da esse e da quella che pone termine alla nostra esistenza terrena. Augurarci reciprocamente “buona Pasqua” significa in definitiva dirci: “Accogli nella tua vita il Signore della Vita ed Egli ti salverà”. Soltanto nella resurrezione di Cristo c’è una via d’uscita dal carcere del tempo, dello spazio e della morte. Soltanto nella resurrezione c’è la possibilità di dare alla vita umana, con tutto il suo carico di peccato, di ingiustizia  e di oppressione, un senso ed uno splendore di vita eterna. Buona Pasqua a tutti!

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