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Giornata Missionaria Mondiale, ecco come cambia la missione nel mondo

Il 23 ottobre è la Giornata Missionaria Mondiale. La sua storia, e il suo significato oggi

Arcivescovo Giampietro Dal Toso | L'arcivescovo Giampietro Dal Toso, presidente delle Pontificie Opere Missionarie | PPOMM Arcivescovo Giampietro Dal Toso | L'arcivescovo Giampietro Dal Toso, presidente delle Pontificie Opere Missionarie | PPOMM

La forza missionaria della Chiesa cattolica si misura nel numero delle opere, in campi che vanno dall’istruzione alla sanità. E, scorrendo le tabelle pubblicate in occasione della Giornata Missionaria Mondiale, si scopre che la Chiesa Cattolica gestisce nel mondo 72.785 scuole materne frequentate da 7.510.632 alunni; 99.668 scuole primarie per 34.614.488 alunni; 49.437 istituti secondari per 19.252.704 alunni. Inoltre segue 2.403.787 alunni delle scuole superiori e 3.771.946 studenti universitari.

E ancora, nel campo della sanità, la Chiesa gestisce: 5.322 ospedali, 14.415 dispensari, 534 lebbrosari, 15.204 case per anziani, malati cronici ed handicappati, 9.230 orfanotrofi, 10.441 giardini d’infanzia, 10.362 consultori matrimoniali, 3.137 centri di educazione o rieducazione sociale e 34.291 istituzioni di altro tipo.

È una Giornata Missionaria Mondiale dal sapore particolare, quella che si celebra il prossimo 23 ottobre con il tema “Di me sarete testimoni”. E lo è perché sono tre gli anniversari da festeggiare: i 400 anni della fondazione della Congregazione di Propaganda Fide, i 200 anni della Prima delle Opere Pontificie, l’Opera per la Propagazione della Fede, i 100 anni da quando le opere sono diventate Opere Pontificie.

Un anno culminato con la beatificazione di Pauline Jaricot, che pensò l’Opera della Propagazione della Fede, la prima delle opere missionarie. E fu proprio l’Opera della Propagazione della Fede che nel 1926 propose a Pio XI di indire una giornata annuale per l’attività missionaria della Chiesa universale. La richiesta fu accolta, e già quell’anno si celebrò la prima Giornata Missionaria Mondiale, che si stabilì avvenisse ogni penultima domenica di ottobre, mese missionario per eccellenza.

Le Pontificie Opere Missionarie hanno il compito di sostenere finanziariamente l’attività missionaria, a partire dall’idea della beata Pauline Jaricot di coinvolgere i fedeli normali nell’opera missionaria.

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Attualmente, le Pontificie Opere Missionarie sono quattro, tutte fondate nel XIX secolo: la Pontificia Opera dell’Infanzia missionaria. fondata nel 1843 in Francia da monsignor Forbin-Janson; la Pontificia Opera della Propagazione della Fede, fondata appunto da Pauline Jaricot; l’opera missionaria di San Pietro Apostolo, nata nel 1889, su ispirazione del vescovo Cousin di Nagasaki, per la formazione dei sacerdoti, e messa in pratica da Stefanie e Jeanne Bigard; e infine la Pontificia Unione Missionaria, che è una associazione di clero, religiosi e laici, per suscitare nella Chiesa la passione per la missione.

Oggi la missione è profondamente cambiata. I Paesi occidentali hanno sempre meno zelo missionario. Eppure, ci sono diocesi locali sempre più coinvolte nel territorio, una presenza sempre più forte delle direzioni nazionali delle Pontificie Opere Missionarie sul digitale, ci sono sempre più famiglie missionarie.

Le Pontificie Opere missionarie hanno il ruolo di continuare a tenere viva l’idea missionaria, con 120 direzioni nazionali e moltissime iniziative.

C’è stato un calo nella raccolta delle offerte a causa della pandemia nel 2020, poi una parziale risalita nel 2021, mentre i dati del 2022 saranno da vedere secondo gli effetti dell’inflazione attuale.

C’è un percorso che è già indicato dai Sinodi per l’Africa dove è indicato andare verso un autofinanziamento della Chiese locali. Non dovunque è così. Per esempio, il Sud Sudan che è un Paese con grandi necessità o ci sono comunità cristiane in Paesi dove sono una piccola minoranza (Bangladesh, Pakistan, India) e hanno bisogno di aiuto a prescindere da tutte le questioni politiche, perché essendo una minoranza povera, perché sono Paesi poveri.

Le Circoscrizioni ecclesiastiche dipendenti dal Dicastero per l’Evangelizzazione sono complessivamente 1.118, secondo l’ultima variazione registrata. La maggior parte delle circoscrizioni ecclesiastiche affidate al Dicastero si trova in Africa (518) e in Asia (483). Seguono America (71) e Oceania (46).

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I cattolici nel mondo sono cresciuti in quattro continenti, con l’esclusione dell’Oceania. Al 31 dicembre 2020, i cattolici nel mondo erano 1.359.612.000 persone con un aumento complessivo di 15.209.000 unità rispetto all’anno precedente.

Il numero totale dei Vescovi nel mondo è diminuito di 1 sola unità, ed è pari a 5.363. I sacerdoti nel mondo sono 410.219, 4.117 in meno dello scorso anno.
I religiosi non sacerdoti sono aumentati di 274 unità, arrivando al numero di 50.569.