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Giustino Maria Russolillo e il vocazionario

Un santo che voleva far crescere le vocazioni dove non c'erano seminari

Giustino Maria Russolillo | Giustino Maria Russolillo | Vocationist.net Giustino Maria Russolillo | Giustino Maria Russolillo | Vocationist.net

C’è una parola che nella vita e nella missione di Giustino Maria Russolillo, che sarà proclamato santo il 3 maggio, che da il senso del suo carisma: vocazionario. 

Russolillo, Sacerdote, Fondatore della Società delle Divine Vocazioni e della Congregazione delle Suore delle Divine Vocazioni è nato il 18 gennaio 1891 a Pianura di Napoli e nello stesso luogo è e morto il 2 agosto del 1955. Don Giustino è stato parroco di San Giorgio Martire in Pianura di Napoli dal 20 Settembre 1920 fino alla sua morte. La sua vita è stata spesa per i giovani chiamati da Dio ad essere sacerdoti o religiosi. 

“Ma la sua opera più caratteristica e il campo più specifico sarà sempre il Vocazionario, del quale riceve nome e attività ogni sua casa religiosa e allo stesso deve essere in costante relazione di mutuo. alimento e incremento con le parrocchie, collegi e Missioni” spiega Russolillo stesso parlando della Società. 

Come spiega padre  Salvatore Musella “ il Vocazionario deve alimentare tutte le altre opere della congregazione, nel senso che queste avranno valore soltanto se hanno come finalità l’incremento dello stesso Vocazionario”.

In pratica senza il Vocazionario il vocazionista perde la sua vera identità, muore il suo carisma. E quindi ogni residenza vocazionista deve essere sempre un Vocazionario. Si tratta di un’opera dove si accolgono nella pietà e nello studio quanti mostrano segni di vocazione e non son ancora orientati verso una congregazione o una diocesi.

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Ma non si tratta tanto di una “miniera di vocazioni “per le nostre congregazioni, ma per essere uno strumento a servizio della Chiesa. 

E così spiega Russolillo: “con i suoi vocazionari il servo dei santi, evitando attentamente qualsiasi tipo di concorrenza con altre opere affini, deve aiutare i figli del popolo, sprovvisti di mezzi finanziari, e quelli che ancora non fossero ben orientati per un determinato istituto religioso, fino a quando facciano una scelta definitiva”.

Ecco perché il Vocazionario sostituisce il seminario nelle diocesi che ancora non lo hanno e dove già c’è  il Vocazionario sia “soltanto scuola apostolica e collegio missionario, accogliendo aspiranti allo stato religioso e alle missioni , in modo che per mezzo di essi, ogni diocesi sia una metropoli di religiosità cattolica nel mondo”.

Il carisma è quello di fa crescere le vocazioni per la Società ma anche far crescere la quantità e la qualità delle vocazioni per le diocesi e le altre famiglie religiose.

Il decreto sulla approvazione del miracolo è del 20 ottobre del 2020. Russolillo era stato beatificato Beatificato a Napoli il 7 maggio 2011, sotto il pontificato di Benedetto XVI, numerosi fedeli, nel 2016, hanno invocato la sua intercessione per la guarigione del giovane religioso vocazionista Jean Emile Rasolofo, affetto da: “Crisi tonico-cloniche generalizzate e prolungate, stato di male epilettico, coma, gravissima rabdomiolisi, polmonite ab ingestis, insufficienza respiratoria acuta”.

La rapida e completa guarigione del giovane è avvenuta nell’Ospedale di Pozzuoli (Napoli) il 21 aprile 2016, dopo “una catena di preghiere” di intercessione, rivolte al Beato Russolillo. Il professor  Felice Eugenio Agrò, Specialista in Anestesia e Rianimazione, il 19 aprile 2017, riconosceva ai medici di aver praticato “terapie appropriate”, affermando, altresì, che “ciononostante le condizioni cliniche sono rimaste invariabilmente gravi per cinque giorni. All’improvviso, una mattina, il paziente si sveglia dallo stato di coma senza alcun reliquato. Alla luce dei dati clinici esaminati non è spiegabile scientificamente il passaggio dal coma allo stato di vigilanza senza fasi intermedie, né tantomeno è spiegabile il perché non ci sia stato il coinvolgimento di altri organi vitali, primo fra tutti il rene”.

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Il 6 Ottobre 2020  dopo medici e teologici anche i Cardinali e i Vescovi, membri della Congregazione delle Cause dei Santi, hanno riconosciuto, nella guarigione scientificamente inspiegabile di Jean Emile Rasolofo, un grande  miracolo da attribuire all’intercessione del Beato Giustino Maria Russolillo.