“La guerra è cambiata. Soltanto le ferite profonde e le terribili offese che essa arreca alla dignità dell’uomo restano immutate. I conflitti che si combattono oggi nel mondo presentano caratteristiche nuove anche rispetto a quelli più recenti del secolo scorso. E ciò non solo perché l’industria bellica ha sviluppato nuove armi e tecnologie di distruzione ma soprattutto perché si sono moltiplicati i modi, i luoghi e i tempi con cui si arrecano minacce alla pace. Sono mutate le parti del conflitto, con l’emergere di attori non statali. Sono mutate le alleanze tradizionali e i blocchi contrapposti. Ed è mutato nell’opinione pubblica il modo di percepire i conflitti in atto nel mondo”. Parte da quest’assunto il prossimo convegno promosso dall’Istituto di Diritto internazionale della pace “G. Toniolo” dell’Azione Cattolica Italiana.

Sabato prossimo presso la Domus Mariae di Roma si rifletterà sul tema: “I nuovi volti della guerra. Quali sfide per il diritto internazionale della pace?”, con interlocutori di prestigio. I lavori, presieduti da Ugo De Siervo, presidente emerito della Corte Costituzionale e presidente del Consiglio scientifico dell’Istituto Toniolo, si apriranno con i saluti del presidente nazionale di AC, Matteo Truffelli, e proseguiranno con una relazione introduttiva affidata a mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, che si soffermerà sulle attese con cui la Chiesa guarda alle più recenti crisi belliche che sconvolgono il pianeta, enucleando le ragioni di speranza sulle quali edificare la pace.

Su tali premesse, quattro autorevoli esponenti della comunità scientifica si confronteranno nell’ambito di una tavola rotonda, soffermandosi sugli aspetti evolutivi e gli strumenti del diritto internazionale della pace, di fronte agli scenari attuali: Paolo Benvenuti, Università degli Studi di “Roma Tre”, Vincenzo Buonomo, Pontificia Università Lateranense, Ugo Villani, Università degli Studi di Bari, Francesco Viola, Università degli Studi di Palermo.

“In un mondo sempre più ‘villaggio globale’, la guerra fa sentire con più forza i boati dei bombardamenti, il rumore sordo degli spari – spiegano dall’Istituto Toniolo -. Le grida delle vittime entrano fin dentro le nostre case. I profughi e rifugiati in fuga dai paesi in guerra bussano alle porte delle nostre città, scuotono le coscienze assopite della vecchia Europa e del resto del mondo. In questo quadro generale, la violazione delle regole di diritto dettate dall’ordinamento internazionale si fa più drammatica e pone nuove sfide alla causa della pace”.