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Il beato Gennaro Maria Sarnelli e l'apostolato redentorista

Fu un autentico innamorato del Cristo, vivendo con integrità il carisma alfonsiano

Il Beato Gennaro M. Sarnelli |  | Sant'Alfonso e dintorni Il Beato Gennaro M. Sarnelli | | Sant'Alfonso e dintorni

Nobile, avvocato e di famiglia benestante al barone Sarnelli non mancava nulla, per essere un grande del mondo, ma scelse un’altra scala di valori, alla cui base c'era il nulla dell'uomo per abbracciare il Tutto di Dio.

Il beato nasce, il 12 settembre 1702 a Napoli, figlio del barone di Ciorani. La sua esistenza, fin dalla più tenera età, si snoda fra l'ambiente nobiliare nel quale è vissuto e la sentita religiosità, avvertita fin da piccolo e testimoniata dalla carità nei confronti dei più poveri.

Leggendo la sua biografia emerge la grande carità, testimoniata dai molti gesti di misericordia  nei molti che incontrava nella sua  realtà.

Da adolescente sente una naturale attrazione per la preghiera, che rende concreta nelle forme della pietà del suo tempo: visite al SS.mo Sacramento, santo Rosario e partecipazione alla liturgia.

E' un ragazzo modello e per l'età si dimostra molto responsabile.

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Nel 1722 si laurea in Utroque iure, ovvero in diritto civile e canonico. Fa l'avvocato per circa sei anni.

Nella professione, per molti, irta di cavilli, si distingue per la bontà nei confronti delle persone in difficoltà che assiste con gratuità e  vero senso del dovere.

E' un cattolico attento all'altro e partecipa alla vita della Confraternite, molto attive nella città di Napoli. Queste richiedevano un forte impegno dei laici a cui il giovane avvocato non si sottrae.

Nelle aule di Giustizia, conosce Sant'Alfonso de Liguori, avvocato e successivamente sacerdote. Ne condivide gli ideali conquistato da quel suo modo di essere, prima che di fare.

Conosciuti i suoi ideali, è tra i primi ad associarsi alle varie attività che il santo promosse, per l'edificazione del Popolo di Dio, fra cui le Cappelle serotine.

L'attività consisteva nel riunire le persone, per spiegare il Catechismo e recitare il Santo rosario. Ciò avveniva, generalmente, la sera, dopo una dura  giornata di lavoro, nel retro bottega dei negozi dei piccoli professionisti.

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La loro diffusione fu, capillare ed importante, nella città tanto da diffondersi il detto: ”A Napoli vi sono cocchieri santi!”.

Il santo e moralista, in questa attività, fu modernissimo e zelante, anticipando il lavoro del Concilio Ecumenico Vaticano II, nel 1965, sull'apostolato dei laici.

In questi anni, alimentata da una forte vita ascetica, l'avvocato Sarnelli, sperimentò forte il desiderio della vita sacerdotale.

Lasciata la professione, entra nel Seminario della diocesi partenopea, per frequentare gli studi Filosofici e Teologici. Viene ordinato sacerdote l'8 novembre 1732.

Seguito spiritualmente dal santo, oltre conquistato dalla sua testimonianza di autentica vita cristiana, entra nella Congregazione del SS. mo Redentore, fondata a Scala, il 9 novembre dello stesso anno.

In questi tempi, visse lo zelo e il grande carisma di portare il Cristo, nei luoghi nei quali non era ancora arrivato. Evangelizare pauperibus misit me: questo l'ideale missionario, voluto dal celebre ex avvocato ed ora sacerdote e fondatore Alfonso de Liguori.

Con amore, passione e sentita pietà testimonia il Cristo in un fecondo apostolato fra le prostitute.

Per loro inventò, dal nulla, una fitta rete di aiuti morali e materiale. Eresse diverse case, nelle quali le donne potevano recuperare la loro libertà, la serenità e la gioia di poter vivere un'autentica vita di fedeltà agli ideali del vangelo.

In questo campo fu un vero pioniere, subendo anche persecuzioni e minacce di morte per l'alta opera moralizzatrice intrapresa, ma nulla lo indusse a desistere.

Fece una vita di grande preghiera e penitenza. Visse di nulla e volle, per se, una povertà assoluta e gioiosa. Redentorista, fedele alla vocazione ricevuta, incarnò un ideale di particolare rilievo sociale.

Spirò il 30 giugno 1744 a Napoli, avendo appena 44 anni di età e 12 di sacerdozio e vita religiosa, tutti spesi per seminare il vangelo e la bontà di Dio, nel mondo.

Scrittore fecondo, di lui si ricordano molte opere dedicate alla SS. ma Trinità ed ai temi della vita ascetica ed un Regolamento di vita per i cristiani. Usò la penna come l'aspersorio per battezzare la società raggiunta dai suoi Scritti, per amore del vangelo.

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La Chiesa lo ha beatificato il 12 maggio 1996, fra la gioia e l'esultanza del Popolo di Dio, che si affida alla sua intercessione verso il Padre celeste.