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Il Cardinale Czerny: "Il mondo post-COVID-19 deve essere realizzato da tutti"

Rispondere alle recenti sfide della pastorale migratoria in Europa. L'intervento del Cardinale Czerny all'Assemblea Plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa

Il Cardinale Czerny |  | Vatican Media / ACI Group Il Cardinale Czerny | | Vatican Media / ACI Group

Continuano i lavori in modalità online dell' Assemblea Plenaria del CCEE sul tema “La Chiesa in Europa dopo la pandemia. Prospettive per il creato e per le comunità” . Il Cardinale Michael Czerny, Sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale Sezione Migranti e Rifugiati, rilascia un intervento sulle recenti sfide della pastorale migratoria in Europa e propone tre punti di riflessione.

In primo luogo il Cardinale presenta brevemente il Messaggio del Papa per la 106ma Giornata Mondiale de Migrante e del Rifugiato, che quest’anno si celebra domani, domenica 27 settembre. In secondo luogo vorrei illustra sinteticamente il lavoro della Sezione Migranti e Rifugiati, sottolineandone le attività realizzate durante la pandemia. Infine, spende qualche parola sulla missione comune della Chiesa universale e delle Chiese locali in relazione alla pastorale migratoria.

Riguardo al secondo punto, il Cardinale Czerny, sottolinea il compito principale della Sezione "quello di sostenere la Chiesa – a livello locale, regionale e internazionale - nell’accompagnamento delle persone in ogni tappa del loro percorso migratorio forzato".

"In questi ultimi mesi, in seguito a una riflessione congiunta, la Sezione ha prodotto quattro position paper strutturati attorno all’esposizione di una particolare criticità e conseguente elaborazione di una proposta operativa e soluzioni percorribili - sottolinea il Cardinale - regolarizzazione dei migranti in condizione di irregolarità; misure alternative alla detenzione dei migranti; accesso al territorio ai richiedenti di protezione internazionale".

"Nell’ottica degli avvenimenti che stiamo vivendo, il nostro trovarci tutti sulla stessa barca suona come un richiamo allo spazio essenziale comune della nostra umanità. Le soluzioni vanno affrontate insieme, in sinergia armonica con tutti gli elementi della famiglia umana e anche in costante considerazione di altri componenti della nostra casa comune. "Il mondo post-COVID-19 deve essere realizzato da tutti.”

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Sul Patto dell'UE su migrazione e asilo il Sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale Sezione Migranti e Rifugiati commenta: "Lo scorso mercoledì, 23 settembre la Commissione Europea ha presentato un nuovo Patto sulla migrazione e asilo che ambisce di contemplare i diversi elementi necessari per un approccio europeo globale alla migrazione. Tra i principali elementi di novità che destano particolare attenzione - ma anche preoccupazione - che il Patto dovrebbe introdurre, vi sono due elementi degni di essere menzionati. Il primo è la procedura accelerata di asilo che prevede la semplificazione della richiesta di asilo e del ritorno nel caso di diniego, mentre il secondo è la ripartizione flessibile delle responsabilità degli stati membri. Una volta approvato il Patto presenterà proposte di riforma dell’attuale legislazione europea in materia e stabilirà modalità nuove di gestione della migrazione forzata con cui i 27 paesi affronteranno l’argomento negli anni a venire. A questo proposito la Sezione M&R invita i Vescovi a continuare un dialogo costruttivo con i Governi per contribuire all’adozione di decisioni comuni più giuste e solidali, e che queste siano debitamente riflesse nel futuro Patto UE".

"Le sfide presentate da questo delicato momento ci rivelano chiaramente che la nostra comune missione è quella di remare tutti insieme verso la giusta direzione indicata da Lui e mai remare contro", conclude il Cardinale.