“È necessario soprattutto convertirci ad una mentalità comunitaria, all'essere Popolo di Dio e Chiesa locale: molte parrocchie e comunità hanno confessato di essere affette dalla malattia spirituale dell'individualismo autoreferenziale”. E’ la proposta di “conversione missionaria”, proposta stamane dal Cardinale Angelo De Donatis, Vicario del Papa per la Diocesi di Roma, nell’incontro con il clero romano in San Giovanni in Laterano.

Il porporato propone l’Esodo come paradigma - in vista e in preparazione del Giubileo ordinario del 2025 - per una Chiesa romana in uscita che ascolti “il grido della città”, un grido che scaturisce dalle “sofferenze familiari, dei poveri e degli stranieri, situazioni di alienazione o di sfruttamento nel lavoro, ingiustizie, la corruzione e il clientelismo”.

Il Cardinale Vicario mette in guardia poi dalle divisioni che possono crearsi nella comunità ecclesiale. “In tante delle nostre parrocchie - ha osservato il Cardinale De Donatis - c’è questa malattia delle appartenenze separate che porta spesso con sé il virus della diffidenza e del rifiuto degli altri. È un errore ecclesiologico dai risvolti estremamente pericolosi, da cui dobbiamo guarire subito”. Bisogna, inoltre, lasciare “ogni pericolosa idealizzazione autocelebrativa: la comunità cristiana che vive nello Spirito di Dio non è fatta da duri e puri, non è un’élite di persone che si presumono perfette”, ma si tratta di una “vita di fraternità, con il suo carico di bellezza e di fatica. La riconciliazione tra di noi è il frutto più bello dell'aver messo al centro della nostra vita comunitaria il Crocifisso Risorto. Le divisioni e i conflitti vengono superati per un’azione dello Spirito che aiuta a vivere le relazioni comunitarie ad un livello molto più profondo, molto più autentico”. 

L’anno pastorale che va ad aprirsi si snoderà su tre tronconi.  “Uno - ha spiegato concludendo De Donatis - da adesso fino a Natale, imperniato sulla memoria; il secondo passaggio da gennaio a Pasqua, che sarà dedicato alla riconciliazione; il terzo, da Pasqua a Pentecoste, sull'ascolto del grido della città e sulla missione”.