"Giuseppe non è un credulone, un sognatore, un ingenuo. Non vive nel mondo delle fate. E’ un carpentiere che lavora sodo, risparmia, porta avanti la sua piccola azienda familiare attraverso le difficoltà del suo tempo. Non c’è spazio nella sua vita per l’ingenuità. E’ uno che parla pochissimo e — se necessario — si alza nel cuore della notte per compiere la sua missione. La sua fede è la fede di un uomo pratico, solido, ma al contempo capace di sognare. A chi crede Giuseppe? Al Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, al Dio che nella storia del suo popolo ha mantenuto la parola data, e le cui promesse sono più solide del legno che lavora con le sue mani. La Parola di Dio non delude, ma rimane in eterno". Sono le parole del Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, nella lettera per Natale inviata ai sacerdoti fidei donum della Diocesi.

Come Chiesa di Roma viviamo - ricorda il Cardinale - "l’urgenza di una conversione pastorale missionaria, intesa prima di tutto come ritorno al Signore, adesione piena a Lui, perché Egli ci aiuti a riconciliarci, ricostruendo i legami comunitari, e ci riapra di nuovo ad ascoltare il grido, il bisogno di salvezza, degli uomini della nostra città. Ogni comunità ecclesiale sta facendo memoria del cammino di fede vissuto in questi ultimi cinquant’anni, per cogliere l’iniziativa costante di Dio verso di noi, il suo guidare la vita della Chiesa diocesana. Tutto ciò ci aiuterà a ricollocarci nel luogo giusto, cioè nella sequela personale e comunitaria del Signore".

Come sacerdoti fidei donum - sottolinea, concludendo, il Vicario di Roma - "siete testimoni della luce di Dio che viene nel mondo per illuminare quelle periferie geografiche ed esistenziali che più hanno bisogno di essere raggiunte. Il Natale ormai vicino rinnovi nei nostri cuori la gioia di essere visitati da Dio".