“Il male si presenta sotto mentite spoglie, con un'apparenza di bene, o per dirla con un'espressione famosa, travestito da angelo di luce in modo da ingannare anche chi si è deciso per la sequela del Signore. Lo scopo del Maligno è riportarci alla vita di prima della conversione, per dimostrare che nulla è cambiato, che la grazia di Dio non ci salva e che le nostre vite sono disperatamente ancora al punto di partenza. ln altre parole, che la santità non fa per noi”. Lo ha detto il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale del Papa per la Diocesi di Roma, nella catechesi che lunedì sera ha dedicato alla esortazione apostolica Gaudete et exsultate di Papa Francesco.

Riprendendo lo scritto del Papa, il Cardinale De Donatis punta il dito contro due nemici della santità: lo gnosticismo e il pelagianesimo. 

“La fede degli gnostici di ieri e di oggi - ha osservato il Vicario di Roma - è una fede disincarnata: alla fin fine, lo gnostico crede in una dottrina, non in una persona, il Signore Gesù; per lui Dio si è rivelato in un trattato, non in una storia d'amore tra Dio e il Popolo, tra Dio e la Chiesa. Le conseguenze sono disastrose: alla fine, disincarnando il mistero, preferiscono un Dio senza Cristo, un Cristo senza Chiesa, una Chiesa senza popolo. Gli gnostici, dopo aver ridotto Dio ad un concetto ben formulato e spacciato per verità assoluta, lo usano contro gli altri! Si impossessano di Dio come di una cosa di loro proprietà e se ne servono per affermare il proprio io contro gli altri”.

Per quanto riguarda il pelagiano - conclude il Cardinale De Donatis - “il Signore Gesù è un modello da imitare con le proprie forze, non la fonte della grazia necessaria per la vita nuova! ln teoria i pelagiani convinti sembrano essere pochi: abbiamo tutti nel cuore le parole di Gesù nell'ultima cena: senza di me non potete far nulla. Eppure per Papa Francesco quest'altra scorciatoia della vita spirituale è molto più diffusa di quello che immaginiamo. Non sono pochi i cristiani che dicono a parole che credono nella necessità della grazia, ma di fatto puntano unicamente sulla volontà umana. Il Vangelo invece è semplice, e mette al centro il primato dell'iniziativa d'amore di Dio in Cristo. Quanto all'uomo egli, camminando con il suo Signore e forte del dono dello Spirito, cresce nelle virtù teologali, al cui centro c'è la carità. L'amore di Dio e del prossimo come se stessi è il cuore della vita nuova”.