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Il cardinale Dziwisz ricorda il cardinale Tomko stretto collaboratore di Giovanni Paolo II

Ai funerali in Slovacchia presenti cardinali e vescovi dell'Est Europa

I funerali del cardinale Tomko  |  | Andrea Nardotto.
I funerali del cardinale Tomko | | Andrea Nardotto.
I funerali del cardinale Tomko  |  | Andrea Nardotto.
I funerali del cardinale Tomko | | Andrea Nardotto.
I funerali del cardinale Tomko  |  | Andrea Nardotto.
I funerali del cardinale Tomko | | Andrea Nardotto.
I funerali del cardinale Tomko  |  | Andrea Nardotto.
I funerali del cardinale Tomko | | Andrea Nardotto.

Lo scorso 8 agosto, a Roma all’età di 98 anni è morto a Roma il più anziano dei membri del Collegio Cardinalizio, il card. Josef Tomko. L’11 agosto il card. Giovanni Battista Re, decano del collegio cardinalizio, ha celebrato all’altare della cattedra in San Pietro i funerali del prefetto emerito della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli invece al termine della celebrazione Francesco ha presieduto il rito dell’Ultima Commendatio e della Valedictio.

Dal Vaticano la salma del Cardinale è stata portata nella sua terra natia, in Slovacchia. Prima, il 12 e il 13 agosto le spoglie mortali del card. Tomko sono state esposte nella capitale Bratislava, nella cattedrale di San Martino, invece domenica, il 14 agosto e lunedì 15 nella cattedrale di Santa Elisabetta a Košice.

E proprio nella cattedrale della città di Košice, metropoli orientale della Slovacchia, il 16 agosto è stata celebrata la Messa esequiale presieduta dal cardinale Dominik Duka, O.P., arcivescovo emerito di Praga; concelebravano due cardinali: il cardinale Stanisław Dziwisz, arcivescovo emerito di Cracovia, e il cardinale Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom e Budapest, primate d'Ungheria, e decine di vescovi della Slovacchia e dei Paesi vicini, di rito latino e bizantino. Prima dell’inizio dei riti funebri l’arcivescovo metropolita di Košice, monsignor Bernard Bober, si è rivolto ai 5 mila fedeli presenti nella cattedrale e altre migliaia che affollavano la piazza e le strade vicine alla cattedrale. 

Al funerale erano presenti anche i più alti esponenti delle autorità slovacche: la presidente della Repubblica, Zuzana Čaputová, il capo del Governo, Eduard Heger , e il presidente del Parlamento, Boris Kollár.. 

Le spoglie del cardinale Jozef Tomko saranno deposte nella cripta della cattedrale, sotto l’altare principale.

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Alla fine dei funerali ho parlato con il card. Dziwisz, ex segretario di Giovanni Paolo II, che ha voluto essere presente ai funerali del Cardinale slovacco. 

Eminenza, perché ci teneva tanto ad essere presente a Košice per i funerali del cardinale Tomko?

Sono venuto a Košice per il funerale del compianto cardinale Jozef Tomko per il bisogno del mio cuore, ma anche per dare testimonianza a questo grande uomo di Chiesa e un grande figlio della nazione slovacca. Sono qui per esprimere apprezzamento e gratitudine al Cardinale defunto, affidando a Dio misericordioso la sua nobile anima.

Il card. Tomko prestava il suo servizio alla Santa Sede durante tutto il pontificato di Giovanni Paolo II. Quali erano i rapporti tra il Papa venuto dalla Polonia e il cardinale slovacco?

Prima di tutto volevo sottolineare che il card. Tomko era un fedele amico della nazione polacca. Siamo uniti dalla vicinanza delle nostre lingue e culture, dalla comune fede e dalla fedeltà alla Santa Sede. Mentre prestavo servizio al fianco di Giovanni Paolo II, ho visto da vicino come il Papa rispettasse il defunto cardinale. Apprezzava la sua saggezza e devozione al servizio della Chiesa.

Entrambi venivano dai Paesi comunisti…

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Si, perciò entrambi sapevano cosa fossero il marxismo e il comunismo. Il card. Karol Wojtyła ha lottato contro questa ideologia e con il sistema totalitario come metropolita di Cracovia. Invece padre Jozef Tomko non poté tornare in patria dopo gli studi a Roma, perché nell’allora Cecoslovacchia la persecuzione della Chiesa era particolarmente forte.

Cosa deve la Chiesa al defunto Cardinale?

La preparazione spirituale e intellettuale del cardinale Jozef Tomko e la sua conoscenza della Chiesa universale hanno dato tanti frutti, soprattutto frutti del lavoro come Segretario generale del Sinodo dei Vescovi e, soprattutto, come Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione delle Nazioni. Questi due incarichi gli erano stati affidati da san Giovanni Paolo II.