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Il Cardinale Sandri: "Prima di invocare pace bisogna estirpare il male dal proprio cuore"

Il Cardinale Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali |  | Bohumil Petrik/CNA Il Cardinale Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali | | Bohumil Petrik/CNA

Il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha presieduto ieri nella Basilica dei Santi XII Apostoli di Roma la celebrazione della Messa durante la Novena dell’Immacolata.  Il porporato si è fatto interprete dell’omaggio delle Chiese d’Oriente alla Vergine e ha iniziato così anche il suo 50° anno di ordinazione presbiterale. 

Nessuna liturgia orientale - ha ricordato il Cardinale Sandri - “si vergogna di inserire in ogni celebrazione dei misteri di Dio la supplica e l’invocazione a Maria”. Bisogna strappare “la visione di Maria da una dimensione soltanto devozionale, e collocandola nella giusta prospettiva di chi la prega perchè contemplata nel mistero di Cristo e della Chiesa”.

Guardando a Maria - ha aggiunto - abbiamo “la profonda e radicata certezza che Dio c’è, e agisce nella storia umana per redimerla e salvarla. In principio sta la parola e la promessa di Dio”.

Come i ciechi descritti nel Vangelo - ha proseguito il prelato - anche noi dobbiamo “riconoscere la nostra creaturalità, piccolezza, e peccato. Abbi pietà di noi, un grido non di chi è ripiegato sul suo errore, ne è disperato o prigioniero, ma il canto della libertà di chi si affida all’unico che lo può salvare”. 

Con le parole di Maria nel Magnificat anche noi dobbiamo diventare “annunciatori del Regno di Dio, come sacerdoti, offriamo ogni giorno insieme al pane e al vino la nostra piccolezza, perché sempre il Signore che ci ha chiamati a servirlo la possa accogliere, trasformandola sempre più in profondità in uno strumento della sua potenza salvifica. Con l’animo di Maria siamo consapevoli di essere custodi e portatori di un tesoro in vasi di creta, ma lo portiamo con gioia e fiducia nel Signore volendo essere ogni giorni collaboratori della vostra gioia”.

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Concludendo l’omelia il Cardinale Sandri ha invocato la pace “per l’amato Medio Oriente, per l’Ucraina, e tutti i popoli e le Chiese seguiti dalla Congregazione Orientale. Queste dimensioni di male, prima che estirpate dal mondo, devono sempre essere vinte anzitutto nei cuori di ciascuno di noi, se vogliamo che la nostra supplica provenga da un cuore sincero e purificato”.