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Il mandato educativo del Papa: educare, annunciare, trasformare

Papa Francesco e i Padri Scolopi | L'udienza di Papa Francesco con i Chierici regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie (Scolopi), Sala del Concistoro, Palazzo Apostolico, 10 novembre 2017 | L'Osservatore Romano / ACI Group Papa Francesco e i Padri Scolopi | L'udienza di Papa Francesco con i Chierici regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie (Scolopi), Sala del Concistoro, Palazzo Apostolico, 10 novembre 2017 | L'Osservatore Romano / ACI Group

Sono educare, annunciare e trasformare le tre parole chiave che Papa Francesco consegna ai Chierici Regolari poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie, i padri Scolopi. L’incontro è avvenuto il 10 novembre, in Sala Clementina, e il Papa ha parlato a braccio.

Nel suo breve intervento – il cui testo è stato divulgato solo oggi - Papa Francesco ha voluto segnalare le tre consegne che sono parte del compito educativo di una congregazione religiosa che conosce bene.

Educare, infatti, è “una sfida molto grande, perché in generale il patto educativo” tra scuola, famiglia e giovani “si è rotto”, dice il Papa, ammettendo di riferirsi alle esperienze della sua patria, ma sostenenedo anche che queste possono essere esperienze generali.

Quindi, si deve “ricostruire questo patto educativo”, che “include necessariamente la famiglia”, sebbene ci siano “famiglie destrutturate”, e questo è un primo problema. Il Papa poi si sofferma sulla condizione professionale dei docenti, e chiede che ci sia un dialogo continuo tra famiglie e docenti e che gli stessi ragazzi siano “attivi nell’educazione”.

Perché l’educazione deve essere “completa” – dice il Papa – e significa “far maturare la persona” attraverso “il linguaggio delle idee, del cuore e delle mani”, perché se non si educa così “tutti perdono”, perché questo tipo di educazione è la chiave del mondo di oggi, in cui si chiama ad educare la gioventù “in movimento”, dato che non esiste “una gioventù quieta”.

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Infine, il Papa affronta la questione delle radici.  "I bambini di oggi - afferma - non hanno radici, non hanno tempo di farsene e nemmeno le recepiscono, non le fanno crescere” e questo non è possibile in questa “cultura liquida”, mentre le “radici sono importanti”. E per questo il Papa ricorda ancora una volta l’importanza degli anziani perché i giovani trovino le loro radici. Quindi, la richiesta è quella di sviluppare il dialogo tra nonni e nipoti.

È una missione, questa, cui il Papa tiene molto, perché - conclude - è così che avviene “l’annunciare e il trasformare”.