“Non lasciatevi “contagiare” dalla falsa cultura sportiva, quella del successo economico, della vittoria ad ogni costo, dell’individualismo. Bisogna invece custodire e difendere lo sport come esperienza di valori umani, di competizione sì, ma nella lealtà, nella solidarietà. Dignità per ogni persona: sempre! Nessuno si senta escluso dalla pratica dello sport. E per il raggiungimento di questo obiettivo ci vuole l’azione generosa e concorde delle varie realtà istituzionali e sociali.” E’ il monito del Papa che questa mattina ha ricevuto  nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico una delegazione di Atleti di “Special Olympics” che rappresenteranno l’Italia ai Giochi Mondiali di Los Angeles in programma dal 25 luglio al 2 agosto.

Nel suo saluto il Papa ha detto che “il mondo dello sport è solito guardare alla Chiesa con fiducia e attenzione, perché sa che insieme è possibile lavorare per restituire alla pratica sportiva il suo vero senso: un senso educativo, ludico, ricreativo; e anche la sua dignità culturale e sociale” Lo sport si basa sulla sfida. “E voi l’avete accettata e siete “scesi in campo”! Vi incoraggio a proseguire in questo impegno di aiutarvi gli uni gli altri a scoprire le vostre potenzialità e ad amare la vita, ad apprezzarla con tutti i suoi limiti e soprattutto nei suoi lati belli. Lo sport è una strada molto adatta per questa scoperta, per aprirsi, per uscire dalle proprie chiusure e mettersi in gioco. Così si impara a partecipare, a superarsi, a fare fatica insieme. E tutto questo aiuta a diventare membri attivi della società e anche della Chiesa; e aiuta la società stessa e la Chiesa a superare ogni forma di discriminazione e di esclusione.”

Nessuno sui senta escluso nella pratica dello sporto, ha ribadito il Papa ed ha concluso: “Divertitevi e fate belle amicizie con fratelli e sorelle di tutto il mondo!”