Messaggio del Papa alla Plenaria del CELAM - il Consiglio Episcopale dell'America Latina e dei Caraibi - riunita da ieri a San Salvador. I Vescovi latinoamericani discutono sul tema “Una Chiesa povera per i poveri”.

Ricordando i 300 anni dal rinvenimento della statua della Madonna Aperecida, Francesco sottolinea come questo avvenimento "ci fa crescere nella fede e ci immerge in un cammino di apostolato. Nella storia di Aparecida incontriamo Maria nel fiume avvolta nel fango. Lì aspetta i suoi figli, lì sta con i suoi figli in mezzo alle loro lotte e ricerche".

Lo sguardo del Papa si posa poi sui grandi temi e problemi con i quali l'America Latina deve confrontarsi. In primis la corruzione "uno dei peccati più gravi che affligge il nostro continente: questa corruzione che spiana le vite sommergendole nell’estrema povertà. Corruzione che distrugge popolazioni intere sottomettendole alla precarietà. Corruzione che, come un cancro, va divorando la vita quotidiana".

"Aparecida - scrive ancora Papa Francesco - non ci porta ricette ma chiavi, criteri, poche grandi certezze per illluminarci, soprattutto, per accendere il desiderio di liberarsi di tutte le cose superflue e ritornare alle radici, all’essenziale, all’attitudine che piantò la fede nella Chiesa primitiva e dopo fece del nostro Continente la terra della speranza. Aparecida chiede di rinnovare la nostra speranza nel mezzo di tante inclemenze. Quanto dobbiamo imparare dalla fede della nostra gente! Non temiamo di sporcarci per la nostra gente e non temiamo il fango della storia per riscattare e rinnovare la speranza".