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Il Papa: “Dobbiamo crescere in passione evangelizzatrice”

Papa Francesco |  | Daniel Ibanez, ACI Group Papa Francesco | | Daniel Ibanez, ACI Group

Non solo raccolta e distribuzione degli aiuti economici, ma anche passione per la missione. E’ la riflessione di Papa Francesco dedicata ai partecipanti all’Assemblea delle Pontificie Opere Missionarie.

L’incontro si è aperto con il saluto del cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli che ha esposto al Papa il tema dell’Assemblea riunita in questi giorni “Risvegliare la coscienza della missione oggi. Le Pontificie Opere Missionarie al servizio delle giovani Chiese” e il dibattito avvenuto: “Ci rendiamo sempre più conto di quanto dobbiamo recuperare un senso più ampio ed integrale del servizio alle giovani Chiese – ha detto il prefetto - affinché tutta la Chiesa possa vivere ed esprimere la sua identità missionaria. L’impegno di aiutare il Papa nel prendersi cura anche dei bisogni materiali di tutti i cristiani nelle loro Chiese particolari, grazie alla generosità di numerosissimi fedeli, richiede uno sforzo di rinnovato impegno formativo e spirituale per la missione”.

Il Papa, dopo aver ringraziato il cardinale delle parole rivolte e l’assemblea tutta per il loro operato, ha ricordato il centenario della fondazione della Pontificia Unione Missionaria e il fondatore, il beato Paolo Manna: “Lui comprese molto bene che formare ed educare al mistero della Chiesa e alla sua intrinseca vocazione missionaria è una finalità che riguarda tutto il santo Popolo di Dio, nella varietà degli stati di vita e dei ministeri”.  

Il Papa riprende poi un intervento dello storico fondatore nel 1936: “Dei compiti dell’Unione Missionaria alcuni sono di natura culturale, altri di natura spirituale, altri infine pratici ed organizzativi. L’Unione Missionaria ha il compito di illuminare, di infiammare, di agire organizzando i sacerdoti, e per essi tutti i fedeli, in ordine alle missioni”.

“Formare alla missione vescovi e sacerdoti - commenta quindi il Papa - non significava ridurre la Pontifica Unione Missionaria ad una realtà semplicemente clericale, ma sostenere la gerarchia nel suo servizio alla missionarietà della Chiesa, propria di tutti: fedeli e pastori, sposati e vergini consacrati, Chiesa universale e Chiese particolari”.

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Poi Papa Francesco passa ad un’altra riflessione che tocca l’Opera Missionaria:” Pur essendo importante che vi preoccupiate della raccolta e della distribuzione degli aiuti economici che diligentemente amministrate in favore di tante chiese e tanti cristiani bisognosi, servizio per il quale vi ringrazio, vi esorto a non limitarvi soltanto a questo aspetto. Dobbiamo crescere in passione evangelizzatrice. Io ho paura – confessa il Papa – che la vostra opera rimanga molto organizzativa, perfettamente organizzativa, ma senza passione. Questo lo può fare anche una ONG, ma voi non siete una ONG! La vostra Unione senza passione non serve; senza “mistica” non serve".

Conclude il Papa con un auspicio: “L’ardore missionario che consumava il beato Paolo Manna, e dal quale scaturì la Pontificia Unione Missionaria, continui ancora oggi a far ardere, appassionare, rinnovare, ripensare e riformare il servizio che questa Opera è chiamata ad offrire alla Chiesa intera”.