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Il Papa alla Croce Rossa: "Guardiamo gli altri con gli occhiali dell'amicizia"

Papa Francesco  |  | Daniel Ibanez CNA Papa Francesco | | Daniel Ibanez CNA

“La Croce Rossa svolge in tutta Italia e nel mondo un servizio insostituibile, prezioso sia per l’opera che materialmente compie, sia per lo spirito con cui la compie, che contribuisce a diffondere una mentalità nuova, più aperta, più solidale”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo stamane nell’Aula Paolo VI i membri della Croce Rossa Italiana.

Un grazie particolare il Papa lo riserva per l’assistenza ai migranti: “la mano che tendete loro e che essi afferrano è un segno alto, la vostra presenza a fianco degli immigrati rappresenta un segno profetico, così necessario al nostro mondo. Il profeta prende a schiaffi l’egoismo della società, e così risveglia… Date lo schiaffo con la parola e la testimonianza. Non con le mani eh!”.

Come il Buon Samaritano, mettete in pratica il principio di umanità: “senza compassione, si terrebbe a distanza, e l’uomo incappato nei briganti rimarrebbe per lui un soggetto senza volto. Quanti sono, anche nel nostro mondo - sottolinea il Pontefice - i bambini, gli anziani, le donne e gli uomini il cui volto non è riconosciuto come unico e irripetibile, e che rimangono invisibili perché nascosti nel cono d’ombra dell’indifferenza! Questo impedisce di vedere l’altro, di udirne il richiamo e percepirne le sofferenze. La cultura dello scarto tanto attuale oggi è una cultura anonima, senza legami e senza volti. Essa si prende cura solo di alcuni, escludendo tanti altri. Affermare il principio di umanità significa allora farsi promotori di una mentalità radicata nel valore di ogni essere umano, e di una prassi che metta al centro della vita sociale non gli interessi economici, ma la cura delle persone. Non i soldi al centro, ma le persone!”.

Come il Buon Samaritano anche la Croce Rossa - prosegue il Papa -  agisce con imparzialità e neutralità, “non giudica e non subordina il suo soccorso a prerogative morali, né tantomeno religiose. Il Samaritano agisce, paga di persona, ama. Il diavolo entra dalle tasche, le virtù escono dalle tasche... Dietro alla sua figura si staglia quella di Gesù stesso, che si è chinato sull’umanità e su ognuno di coloro che ha voluto chiamare fratelli, senza fare distinzione alcuna, ma offrendo la sua salvezza ad ogni essere umano”.

La vostra missione - conclude Francesco - sia sempre quella della “costruzione di una reciproca comprensione tra le persone e i popoli, e la nascita di una pace duratura, che può fondarsi solo su uno stile di cooperazione, da incentivare in ogni ambito umano e sociale, e su sentimenti di amicizia. Chi infatti guarda gli altri con gli occhiali dell’amicizia, e non con le lenti della competizione o del conflitto, si fa costruttore di un mondo più vivibile e umano. Non vorrei finire senza un pensiero a coloro che nell'esercizio della loro missione hanno perso la vita. Anzi, non la hanno persa. L'hanno donata. Sono i vostri martiri! E non c'è amore più grande di questo. E loro vi proteggano dal cielo!”.

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