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“Svegliate il mondo, illuminate il futuro!” Il Papa alle suore della famiglia Paolina

Papa Francesco durante un'Udienza |  | L'osservatore Romano, ACI group Papa Francesco durante un'Udienza | | L'osservatore Romano, ACI group

“Che questo tempo forte che è il Capitolo Generale porti abbondanti frutti evangelici nella vita del vostro Istituto”. Inizia con un augurio il discorso di Papa Francesco alle partecipanti al Capitolo Generale delle Pie Discepole del Divin Maestro, incontrate oggi nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico. Il Papa auspica nel loro cammino frutti “di comunione con i fratelli e le sorelle della famiglia Paolina e con gli altri carismi e gli altri cristiani”.

Il Papa è arrivato in ritardo all'Udienza e ha accolto le suore dicendo: "Mi scuso per il ritardo, a che ora siete arrivate? Avevo l'incontro con i vescovi del Gautemala e questi incontri si allungano e poi la fattura la pagano le suore..."

“Coltivando l’attenzione e l’accoglienza reciproca – aggiunge il Papa nel suo augurio - praticando la correzione fraterna e il rispetto per le sorelle più deboli; crescendo nello spirito del vivere insieme; bandendo dalle comunità le divisioni, le invidie, i pettegolezzi; dicendosi le cose con franchezza e con carità”.

Papa Francesco ricorda poi il fondatore della famiglia Paolina, don Giacomo Alberione: “Portare agli uomini e alle donne del nostro tempo il Vangelo, particolarmente, nel vostro caso, mediante il servizio liturgico e il prendersi cura dei sacerdoti”.

Il Papa auspica ancora per le sorelle paoline “frutti di comunione, infine, con gli uomini e le donne del nostro tempo. Il nostro Dio è il Dio della storia e la nostra fede è una fede che opera nella storia. Negli interrogativi e nelle attese degli uomini e delle donne di oggi troviamo indicazioni importanti per la nostra sequela di Cristo”.

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Poi Papa Francesco parla del Capitolo. “Il Capitolo è tempo di ascolto del Signore che ci parla attraverso i segni dei tempi; tempo di ascolto reciproco e perciò di apertura a quanto il Signore ci comunica mediante i fratelli; tempo di confronto sereno e senza pregiudizi tra i propri progetti e quelli degli altri. Tutto questo richiede apertura di mente e di cuore”.

“A tale scopo – aggiunge il Papa - è necessario mantenere un clima di discernimento, per riconoscere ciò che appartiene allo Spirito e ciò che gli è contrario. Davanti a noi si apre un mondo di possibilità. La cultura in cui siamo immersi ce le presenta tutte come valide e buone, ma se non vogliamo cadere vittime della cultura dello zapping e, a volte, di una cultura di morte, dobbiamo incrementare l’habitus del discernimento”.

Il Capitolo per il Pontefice è anche “tempo per rinnovare la docilità allo Spirito che anima la profezia”. Quale profezia? Quella della gioia, suggerisce alla Paoline, “quella gioia che nasce dall’incontro con Cristo in una vita di preghiera personale e comunitaria, nell’ascolto quotidiano della Parola, nell’incontro con i fratelli e le sorelle, in una lieta vita fraterna in comunità, inclusiva della fragilità, e nell’abbraccio della carne di Cristo nei poveri”.

Conclude infine Francesco: “Con questa fiducia e questa fortezza vi ripeto: non unitevi ai profeti di sventura, che tanto danno fanno alla Chiesa e alla vita consacrata; non cedete alla tentazione dell’assopimento – come gli apostoli nel Getsemani – e della disperazione. Fortificate la vostra vocazione di “sentinelle del mattino” per poter annunciare agli altri la venuta dell’aurora. Svegliate il mondo, illuminate il futuro!Sempre con il sorriso!”.