Papa Francesco ha ricevuto stamane i partecipanti alla plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali sul tema "Human trafficking: Issues beyond criminalization".

Ricordando le Beatitudini, il Pontefice ha parlato dei tanti bisognosi che "ci sono coloro che patiscono la tragedia delle moderne forme di schiavitù, del lavoro forzato, del lavoro schiavo, della prostituzione, del traffico di organi, della droga". Sebbene sia stata abolita, anche oggi dunque permangono svariate e subdole forme di schiavitù, "in un certo modo peggiori e più disumane di quelle del passato".

"Dobbiamo - ha spronato Papa Bergoglio - far prendere più consapevolezza di questo nuovo male che, nel mondo globale, si vuole occultare perché scandaloso e politicamente scorretto. Dobbiamo denunciare questo terribile flagello nella sua gravità. Già Papa Benedetto XVI condannò senza mezzi termini ogni violazione della pari dignità tra gli esseri umani. Da parte mia, ho dichiarato più volte che queste nuove forme di schiavitù – traffico di esseri umani, lavoro forzato, prostituzione, commercio di organi – sono crimini gravissimi, una piaga nel corpo dell’umanità contemporanea".

Bisogna prendere coscienza di questo dramma e "assicurare i trafficanti alla giustizia e reimpiegare i loro ingiusti guadagni per la riabilitazione delle vittime. Si dovrebbero cercare le modalità più idonee per penalizzare quanti si rendono complici di questo mercato disumano". Le vittime - ha aggiunto Francesco - siano aiutate attraverso "modalità di riscatto e di inclusione sociale, aggiornando anche le normative sul diritto di asilo. Deve aumentare la consapevolezza delle autorità civili circa la gravità di tale tragedia, che costituisce un regresso dell’umanità. E tante volte queste nuove forme di schiavitù sono protette dalle istituzioni che devono difendere la popolazione da questi crimini".