Zelo e cuore aperto per sconfiggere durezze e rigidità. Papa Francesco  commenta le letture di oggi e in particolare le parole di San Paolo e la sua “storia di un uomo che lascia che Dio gli cambi il cuore”. Una conversione, come riferisce la Radio Vaticana, di “un uomo come voleva Dio, perché Dio ha creato tutti noi per stare in piedi, con la testa alta”.

Un uomo che “capì subito che doveva accettare questa umiliazione. E’ proprio la strada per aprire il cuore è l’umiliazione. Quando il Signore ci invia umiliazioni o permette che vengano le umiliazioni è proprio per questo: perché il cuore si apra, sia docile, il cuore si converta al Signore Gesù".

E protagonista di questa conversione è “lo Spirito Santo. Protagonista della Chiesa è lo Spirito Santo che conduce il popolo di Dio. E subito gli caddero dagli occhi come due squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato. La durezza del cuore di Paolo – Saulo, Paolo – divenne docilità allo Spirito Santo”.

Ma poi ci si deve rialzare: “Tutti noi abbiamo durezze nel cuore: tutti noi. Se qualcuno di voi non ne ha, alzi la mano, per favore. Tutti noi. Chiediamo al Signore che ci faccia vedere che queste durezze ci buttano a terra. Ci invii la grazia e anche – se fosse necessario – le umiliazioni per non rimanere a terra e alzarci, con la dignità con la quale ci ha creato Dio, e cioè la grazia di un cuore aperto e docile allo Spirito Santo”.