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Il Papa: “Diffondiamo una cultura della vita non basata su interessi commerciali”

Papa Francesco durante un'Udienza  |  | Lucia Ballester, ACI Group Papa Francesco durante un'Udienza | | Lucia Ballester, ACI Group

“La vostra opera rappresenta uno strumento molto utile di sensibilizzazione e di formazione. C’è tanto bisogno di diffondere una cultura della vita, fatta di atteggiamenti, di comportamenti. Una vera cultura popolare, seria, accessibile a tutti, e non basata su interessi commerciali”. E’ il saluto di Papa Francesco ai Membri della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, ricevuti oggi in Udienza presso il Palazzo Apostolico.

“L’impegno della vostra istituzione - spiega il Pontefice nel suo discorso - costituisce per la società una duplice ricchezza”.

“Da una parte – osserva il Papa argentino -con la molteplicità dei suoi servizi, contribuisce a formare nelle persone e nelle famiglie uno stile di prevenzione: cioè favorisce la mentalità che la prevenzione oncologica è anzitutto uno stile di vita. Al tempo stesso, insieme a tantissime e diverse realtà in Italia, alimentate il volontariato, cioè un’espressione emblematica di quella gratuità che dovrebbe incidere sempre più nel vissuto quotidiano”.

E’ su più fronti l’impegno della Lega Italiana contro i tumori. Come le strutture sanitarie, pubbliche e private; nonché l’aiuto offerto alle famiglie nell’assicurare l’assistenza, soprattutto nella continuità “spesso logorante e senza soste della quotidianità”.

Per Francesco “il bene si compie ed è efficace soprattutto quando è fatto senza la ricerca della ricompensa e dell’apparire, nelle concrete situazioni quotidiane della vita”.

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Periferia. E’ questa poi la parola chiave del Pontefice nel suo discorso ai volontari. “Periferia – spiega Papa Francesco - infatti, è ogni uomo e donna che vive una condizione di emarginazione; periferia è ogni persona costretta ai margini della società e delle relazioni, soprattutto quando la malattia ne infrange i ritmi consueti, come è il caso delle patologie oncologiche. È la periferia a chiamare in causa la responsabilità di ognuno di noi, perché ogni cristiano, al pari di ogni uomo animato dal desiderio di verità e di bene, costituisce uno strumento consapevole della grazia”.

In ultimo, l’auspicio e l’invito del Papa: “Poiché la salute costituisce un bene primario e fondamentale di ogni persona, è auspicabile che la prevenzione oncologica possa essere estesa a tutti, grazie alla collaborazione tra i servizi pubblici e privati, le iniziative della società civile e quelle caritative. In questo modo, con il vostro specifico contributo, anche in questo settore possiamo cercare di far sì che le nostre società diventino sempre più inclusive”.