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Il Papa, dobbiamo avere paura di non riconoscere Gesù che passa

Il Papa a Santa Marta  |  | Osservatore Romano/ Aci Group Il Papa a Santa Marta | | Osservatore Romano/ Aci Group

Ognuno di noi può cadere nel peccato di non riconoscere il tempo nel quale siamo stati visitati, ma l’amore pazzo di Dio per il suo popolo supera le infedeltà.

Papa Francesco nella omelia della Messa celebrata nella Cappella di Casa Santa Marta,  parla del dolore di Gesù per Gerusalemme, della infedeltà del “suo popolo”, e della incapacità di leggere i segni dei tempi.

Come riporta la Radio Vaticana ciò che fa soffrire il cuore di Gesù Cristo è  “questa storia di infedeltà, questa storia di non riconoscere le carezze di Dio, l’amore di Dio, di un Dio innamorato che ti cerca, cerca che anche tu sei felice. Gesù vide in quel momento cosa lo aspettava come Figlio. E pianse… ‘Perché questo popolo non ha riconosciuto il tempo in cui è stato visitato’. Questo dramma non è accaduto soltanto nella storia e finito con Gesù. E’ il dramma di tutti i giorni. E’ anche il dramma mio. Può dire ognuno di noi: ‘Io so riconoscere il tempo nel quale sono stato visitato? Mi visita Dio?’”.

E’ la stessa vicenda di Zaccheo, e, dice il Papa, dobbiamo chiederci come è il nostro cuore, di “fare un esame di coscienza, di chiedersi se “so ascoltare le parole di Gesù” quando bussa “alla mia porta” e dice:”Correggiti!”.

Perché ogni giorno il Signore bussa alla nostra porta dice Francesco, ma dobbiamo imparare a riconoscere questo, per non finire in quella situazione tanto dolorosa: ‘Quanto più li amavo, quanto più li chiamavo, più si allontanavano da me’. ‘Ma io sono sicuro delle mie cose. Io vado a Messa, sono sicuro…’. Tu fai tutti i giorni un esame di coscienza su questo? Oggi il Signore mi ha visitato? Ho sentito qualche invito, qualche ispirazione per seguirlo più da vicino, per fare un’opera di carità, per pregare un po’ di più? Non so, tante cose alle quale il Signore ci invita ogni giorno per incontrarsi con noi”.

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Insomma, dice Francesco, la unica paura che dobbiamo avere è quella che ricorda Agostino: ‘Ho paura di Dio, di Gesù, quando passa!’. Ma perché hai paura? ‘Ho paura di non riconoscerlo!’. Se tu non stai attento al tuo cuore, mai saprai se Gesù ti sta visitando o no”.