"Nelle diverse parti del pianeta le donne si trovano ad affrontare sfide e problematiche differenti. Nel mondo occidentale subiscono ancora, a volte, discriminazioni in campo lavorativo; sono spesso forzate a scegliere tra lavoro e famiglia; la loro vita di fidanzate, mogli, madri, sorelle, nonne, non di rado conosce purtroppo la violenza. Nei Paesi in via di sviluppo e in quelli più poveri sono le donne a portare sulle spalle il peso maggiore; sono loro che percorrono chilometri al giorno in cerca di acqua; che troppo spesso muoiono nel dare alla luce un figlio; che vengono rapite a fini di sfruttamento sessuale o forzate a sposarsi in età troppo giovane o contro la loro volontà; a volte viene addirittura loro negato il diritto alla vita solo perché di sesso femminile". Lo denuncia il Papa nel messaggio inviato al Cardinale Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, in occasione della Conferenza Internazionale “Donne verso l’Agenda per lo Sviluppo post-2015: quali sfide dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS)?”.

Citando Benedetto XVI, Francesco ricorda come "le questioni legate alla vita sono intrinsecamente connesse a quelle sociali; quando difendiamo il diritto alla vita, lo facciamo anche affinché quella vita possa, dal suo concepimento al suo termine naturale, essere una vita dignitosa, che non conosca le piaghe della fame e della povertà, della violenza e della persecuzione".

La donna - ha ricordato Papa Bergoglio - è "capace di comprensione e di dialogo per ricomporre i conflitti grandi e piccoli, di sensibilità per sanare le ferite e prendersi cura di ogni vita, anche a livello sociale, e di misericordia e tenerezza per tenere unite le persone. Questi aspetti, insieme ad altri, fanno parte di quel genio femminile che è necessario possa manifestarsi pienamente, a beneficio di tutta la società".