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Il Papa: “Il Verbo si è fatto carne, la nostra è una fede concreta”

Papa Francesco a Casa Santa Marta |  | L'Osservatore Romano, ACI Group Papa Francesco a Casa Santa Marta | | L'Osservatore Romano, ACI Group

No ad idealizzazioni e a compromessi, la fede è concreta. Su questo si snoda l’omelia della Messa mattutina di Francesco presso Casa Santa Marta. Alla celebrazione hanno preso parte anche i cardinali del C9 riuniti oggi per il consiglio.

Secondo quanto diffuso dalla Radio Vaticana, l’incontro di Nicodemo con Gesù e la testimonianza di Pietro e Giovanni dopo la guarigione dello storpio ,sono state al centro dell’omelia di Papa Francesco.

Gesù, ha osservato il Papa, spiega a Nicodemo con amore e pazienza che bisogna “nascere dall’alto”, “nascere dallo Spirito” e dunque passare “da una mentalità a un’altra”. Per capire meglio questo, ha detto, ci si può soffermare proprio a quanto narra la Prima Lettura, tratta dagli Atti degli Apostoli. Pietro e Giovanni hanno guarito lo storpio e i dottori della legge non sanno come fare, come “nascondere” questo, “perché la cosa è pubblica”.

“La concretezza di un fatto”, “la concretezza della fede” rispetto ai dottori della legge che “vogliono entrare nei negoziati per arrivare a compromessi”: Pietro e Giovanni “hanno coraggio, hanno la franchezza, la franchezza dello Spirito”.

Spiega infatti il Pontefice: “Alle volte noi dimentichiamo che la nostra fede è concreta: il Verbo si è fatto carne, non si è fatto idea: si è fatto carne. E quando recitiamo il Credo, diciamo tutte cose concrete”.

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“Per questi dottori della legge - prosegue Francesco - il Verbo non si è fatto carne: si è fatto legge: e si deve fare questo fino a qui e non di più, si deve fare questo e non altro:E così erano ingabbiati in questa mentalità razionalistica, che non è finita con loro, eh? Perché nella storia della Chiesa tante volte, ma, la Chiesa stessa che ha condannato il razionalismo, l’Illuminismo, poi tante volte è caduta in una teologia del ‘si può e non si può’, ‘fino a qui, fino a là’, e ha dimenticato la forza, la libertà dello Spirito, questo rinascere dallo Spirito che ti dà la libertà, la franchezza della predica, l’annuncio che Gesù Cristo è il Signore”.

Conclude infine il Pontefice: “Chiediamo al Signore questa esperienza dello Spirito che va e viene e ci porta avanti, dello Spirito che ci dà l’unzione della fede, l’unzione delle concretezze della fede”.