“Non pochi operai hanno perso la vita in questo lavoro. Li ricordiamo tutti. E facciamo in modo che questo – per quanto dipende da noi – non debba più accadere”. Lo ha detto il Papa, ricevendo stamane in udienza i dipendenti delle Ferrovie Italiane.

Papa Francesco ha ricordato anche la sua visita ieri all’Ostello “presso la Stazione Termini, dedicato a Don Luigi Di Liegro, fondatore della Caritas di Roma. Questa struttura è stata rinnovata dalle Ferrovie in collaborazione con la Caritas diocesana. Cinque anni fa Benedetto XVI posò la prima pietra all’inizio dei lavori per approntare i nuovi locali. Questo Ostello, che accoglie quotidianamente centinaia di ospiti, e sta predisponendo anche il servizio di accoglienza diurna, svolge un’opera essenziale in un luogo della città dove spesso si radunano le persone in cerca di un riparo”.

“L’Anno Santo - ha aggiunto il Pontefice - ci insegni anzitutto questo, e imprima nella nostra mente e nei nostri cuori che la misericordia è la prima e la più vera medicina per l’uomo, della quale ognuno ha urgente bisogno. Essa fluisce in modo continuo e sovrabbondante da Dio, ma dobbiamo anche diventare capaci di donarcela a vicenda, perché ciascuno possa vivere in pienezza la sua umanità. Proprio a questo ci richiamano le Porte Sante, che in questi giorni vengono aperte in tutte le diocesi del mondo. Quella dell’Ostello alla Stazione Termini è diventata Porta Santa della Carità: chi la attraversa con amore troverà perdono e consolazione, e sarà spinto a donare e donarsi con più generosità, per la salvezza propria e dei fratelli. Lasciamoci tutti rinnovare dal passaggio attraverso questa porta spirituale, in modo che segni interiormente la nostra vita. Lasciamoci coinvolgere dal Giubileo della Misericordia - abbiamo bisogno tutti di un po' di misericordia - in modo da rinnovare il tessuto di tutta la nostra società, rendendola più giusta e solidale, soprattutto in questa III Guerra Mondiale a pezzi che stiamo vivendo”.