Ancora un affondo di Papa Francesco contro le colonizzazioni ideologiche. L'occasione, stamane, nell'omelia della Messa a Santa Marta.

“Si toglie la libertà - spiega Francesco secondo quanto riporta la Radio Vaticana - si decostruisce la storia, la memoria del popolo e si impone un sistema educativo ai giovani. Tutte: tutte fanno così. Anche con i guanti bianchi, alcune: che so, un Paese, una Nazione chiede un prestito, ma io ti do, ma tu, nelle scuole, devi insegnare questo, questo, questo, e ti indicano i libri; libri che cancellano tutto quello che Dio ha creato e come lo ha creato. Cancellano le differenze, cancellano la storia: da oggi si incomincia a pensare così. Chi non pensa così, va lasciato da parte, anche perseguitato”.

Le colonizzazioni ideologiche - attacca il Pontefice - riducono la memoria a “favole, bugie, cose di vecchi”. Per questo è necessario “custodire la memoria: la memoria della salvezza, la memoria del popolo di Dio, quella memoria che faceva forte la fede di questo popolo perseguitato da questa colonizzazione ideologico-culturale. La memoria è quella che ci aiuta a vincere ogni sistema educativo perverso. Ricordare. Ricordare i valori, ricordare la Storia, ricordare le cose che abbiamo imparato. E poi, la mamma. La mamma che parlava due volte nella lingua dei padri: parlava in dialetto. E non c’è alcuna colonizzazione culturale che possa vincere il dialetto.”

"Il popolo di Dio - conclude Papa Francesco - è andato avanti per la forza di tante donne brave, che hanno saputo dare ai figli la fede, e solo le mamme sanno trasmettere la fede in dialetto. Che il Signore ci dia sempre la grazia, nella Chiesa, di avere memoria, di non dimenticare il dialetto dei padri e di avere donne coraggiose."