Tre esempi di libertà: il fariseo Gamaliele, gli apostoli Pietro e Giovanni e Gesù stesso. “E io – ha chiesto Papa nell’omelia odierna presso Casa Santa Marta– sono libero o sono schiavo delle mie ambizioni, delle ricchezze, della moda? O siamo come il mondo che è un po’ schizzoide: grida libertà! ma poi è più schiavo?”

Secondo quanto diffuso dal portale Vatican News il Papa per la sua omelia parte dalla prima lettura, dagli Atti degli apostoli, e dal Vangelo di Giovanni sulla moltiplicazione dei pani e dei pesci. “La prima persona libera sulla quale ci fa riflettere la Liturgia è Gamaliele – commenta il Papa - il dottore della legge fariseo che, negli Atti degli apostoli, convince il sinedrio a liberare Pietro e Giovanni, in carcere per aver guarito un paralitico. Gamaliele è un uomo libero, pensa a mente fredda, li fa ragionare, li convince che il tempo fa il suo lavoro”.

Il secondo esempio di libertà sono Pietro e Giovanni, “che avevano guarito il paralitico, e adesso erano davanti al sinedrio”. Il sinedrio alla fine li libera, ma li fa flagellare, anche se innocenti. Puniti ingiustamente, ricorda il Papa, “se ne andarono via dal sinedrio lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù”. “Questa è la gioia di imitare Gesù – commenta il Pontefice - È un’altra libertà: più grande, più larga, più cristiana”.

Il terzo esempio è Gesù stesso, che fa il miracolo della moltiplicazione dei pani. Alla fine la gente è entusiasta e Gesù capisce “che venivano a prenderlo per farlo re”. Ma Gesù “si staccò dal trionfalismo. Non si lasciò ingannare da questo trionfalismo – commenta il Papa - Era libero”.