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Il Papa: Verità, Misericordia e Gioia, le tre inseparabili grazie del Vangelo

Il Papa celebra la Messa del Crisma |  | Daniel Ibanez/ CNA
Il Papa celebra la Messa del Crisma | | Daniel Ibanez/ CNA
La consacrazione degli Olii |  | Daniel Ibanez/ CNA
La consacrazione degli Olii | | Daniel Ibanez/ CNA
La consacrazione degli Olii |  | Daniel Ibanez/ CNA
La consacrazione degli Olii | | Daniel Ibanez/ CNA
La consacrazione degli Olii |  | Daniel Ibanez/ CNA
La consacrazione degli Olii | | Daniel Ibanez/ CNA
La consacrazione degli Olii |  | Daniel Ibanez/ CNA
La consacrazione degli Olii | | Daniel Ibanez/ CNA

Tre icone che raccontano il Vangelo con le sue tre grazie che nessuno deve separare: “la sua Verità,  non negoziabile; la sua Misericordia, incondizionata con tutti i peccatori; e la sua Gioia, intima e inclusiva”. Papa Francesco nella omelia della messa del Crisma celebrata nella Basilica Vaticana rilegge le parole di Gesù nella Sinagoga di Nazaret.

Una riflessione per i sacerdoti che oggi meditano sul loro ministero voluto da Gesù e istituito nell’Ultima Cena.

Una celebrazione solenne ed intima che ogni vescovo guida nella sua diocesi per benedire gli Olii sacri, per le unzioni sacramentali. Il Papa la celebra come Vescovo di Roma.

Francesco ha celebrato la messa in latino insieme a cardinali, vescovi e centinaia di sacerdoti romani.

Tra icone, dunque del lieto Annuncio:  quella “delle anfore di pietra delle nozze di Cana” coma Maria “l’otre nuovo della pienezza contagiosa” che “ci permette di superare la tentazione della paura: quel non avere il coraggio di farsi riempire fino all’orlo, quella pusillanimità di non andare a contagiare di gioia gli altri”.

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Poi la  “brocca che, con il suo mestolo di legno, nel pieno sole del mezzogiorno, portava sulla testa la Samaritana che “prese dell’acqua dalla sua brocca con il mestolo e saziò la sete del Signore. E la saziò ancora di più con la confessione dei suoi peccati”.

E qui il Papa ricorda Madre Teresa di Calcutta che “cominciando da uno concreto, con il suo sorriso e il suo modo di toccare con le mani le ferite, ha portato il lieto Annuncio a tutti”.

Il sacerdote dice il Papa è l'umo della tenerezza e della concretezza.

Infine il Papa parla dell'"Otre immenso del Cuore trafitto del Signore: integrità mite, umile e povera, che attira tutti a sé. Da Lui dobbiamo imparare che annunciare una grande gioia a coloro che sono molto poveri non si può fare se non in modo rispettoso e umile fino all’umiliazione.

Non può essere presuntuosa l’evangelizzazione. Concreta, tenera e umile così l'evangelizzazione sarà gioisoa. Non può essere rigida l’integrità della verità, perchè la verità si è fatta carna, si è fatta tenerezza, si è fatta bambino, si è fatta uomo, si è fatta peccato in croce. Lo Spirito annuncia e insegna «tutta la verità» e non teme di farla bere a sorsi. Lo Spirito ci dice in ogni momento quello che dobbiamo dire ai nostri avversari e illumina il piccolo passo avanti che in quel momento possiamo fare. Questa mite integrità dà gioia ai poveri, rianima i peccatori, fa respirare coloro che sono oppressi dal demonio”.

Dopo la omelia il rito prosegue con la rinnovazione delle promesse battesimali e la consacrazione degli Olii e la liturgia eucaristica.

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