Auguri “non scontati” quelli del vescovo di Cassano allo Ionio, monsignor. Francesco Savino, alla diocesi: “sono il vescovo con voi e per voi! Dunque sono auguri che rivolgo anche a me stesso, consentitemelo: siete la mia famiglia”, scrive nel messaggio e ripete poi in una intervista pubblicata sul sito diocesano.

Il presule si rivolge, nel suo messaggio agli adulti: “aiutate gli anziani, spesso  impediti dalle loro gambe vacillanti”; ai ragazzi, “attratti come siete dal mondo della natura, imparate  a scrutare il cielo e la natura tutta, nella luce, che ne mette in risalto la bellezza, spesso da voi cercata nelle tenebre, dove ne trovate a stento il surrogato effimero e fallace”. E poi, dopo “esserci abbeverati di luce, andiamo tutti dove sappiamo che qualcuno attende un sorriso, un saluto, un’attenzione particolare, un perdono, una riconciliazione”. Proviamo a vivere la gioia di accogliere Gesù “nelle risposte che sapremo trovare alle necessità di chi ci sta accanto, a cominciare dai familiari, dai vicini di casa, dai conoscenti, per inglobare i più bisognosi di affetto, di compagnia, di cibo, di vestiti, di comprensione e aiuto. Cominciamo a toccare le ferite che attendono le nostre mani per essere sanate, i cuori che possono ritornare a sperare soltanto se li sappiamo riconoscere e ascoltare!”.

Da questi gesti, “moltiplicati da chi vuole non ostacolare l’energia  propagata ma farsene  buon mezzo, si avvii un torrente di progetti che dischiudano sentieri di occupazione per i tanti disoccupati in cerca di un lavoro che manca per cui  la nostra terra calabra continua ad impoverirsi”. Il presule invita  i giovani a “contribuire con iniziative di sviluppo e valorizzazione della terra che ora è davvero deturpata: soltanto così le tradizioni artigianali e contadine, tra cui quelle culinarie apprezzate in tutto il  mondo, potranno ritornare ad essere certezza di una vita dignitosa per tutti”. I la politica “torni ad essere la più alta forma di Carità, esercizio di pietà e misericordia che riesca a disegnare un bene per tutti, nella rinuncia a privilegi e a favori che rimpinzano il ventre di qualcuno ma non rendono felice nessuno, grondanti come sono di lacrime e sangue di quanti vengono derubati anche dell’essenziale! “