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Italia, il Cardinale Zuppi si appella alla responsabilità in vista delle elezioni

Una lunga dichiarazione del presidente della CEI si esprime sull'attuale situazione politica in Italia

Cardinale Matteo Zuppi | Il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI | Daniel Ibanez / ACI Group Cardinale Matteo Zuppi | Il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI | Daniel Ibanez / ACI Group
In una articolata dichiarazione, il Cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI, ringrazia il premier uscente Mario Draghi e rinnova un appello alla responsabilità individuale e collettiva in vista del prossimo appuntamento elettorale.
 
"In questo momento così decisivo e pieno di rischi per l’Italia e l’Europa - scrive il Cardinale  - desidero rinnovare il forte appello alla responsabilità individuale e collettiva per affrontare la prossima scadenza elettorale. L’indispensabile interesse superiore impone di mettere da parte quelli personali o individuali, per affrancare la politica da tatticismi ormai, peraltro, incomprensibili e rischiosi per tutti".
 
Il presidente CEi sottolinea che "dobbiamo pensare alla sofferenza delle persone e garantire risposte serie, non ideologiche o ingannevoli, che indichino anche, se necessario, sacrifici, ma diano sicurezza e motivi di speranza". 

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Per questo, aggiunge, "il fondamentale confronto politico non deve mancare di rispetto e deve essere improntato alla conoscenza dei problemi, a visioni comuni senza furbizie, con passione per la cosa pubblica e senza agonismi approssimativi che tendono solo a piccoli posizionamenti personalistici e non a risolvere le questioni".
 
Per l'arcivescovo di Bologna, "la crisi, insomma, può, anzi, deve essere una grande opportunità per ritrovare quello che unisce, per rafforzare il senso di una comunità di destino e la passione per rendere il nostro Paese e il mondo migliori. Le pandemie ci hanno reso tutti consapevoli della vulnerabilità, di come può essere messo in discussione quello che appariva sicuro, come tragicamente vediamo con la guerra e le sue pericolose conseguenze internazionali".
 
Il Cardinale sottolinea che "dal dopoguerra non abbiamo mai vissuto una congiuntura così complessa, a causa dell’inflazione e delle diseguaglianze in aumento, del debito pubblico che ha raggiunto una dimensione enorme, del ritorno a un confronto tra blocchi che assorbe enormi energie e impedisce lo sviluppo, dell’emergenza climatica e ambientale, della difficoltà del mondo del lavoro con la condanna al precariato con il suo carico di fluidità".

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Quindi, il presidente della CEI mette in luce le "fragilità emerse con la pandemia", cosa che richiede "amore politico", nelle parole di Papa Francesco, ovvero "una protezione della persona efficace che solo uno straordinario impegno può permettere".
 
E così con le elezioni, "si presenta, inevitabile, l’ora dei doveri e delle responsabilità per cui la politica dovrà trovare il più virtuoso punto d’incontro tra ciò che è buono e ciò che è realmente possibile perché le risorse esistenti non vadano sprecate ma collocate al servizio del bene comune e dell’intera popolazione. È un tempo nel quale dobbiamo ricostruire il senso di comunità, in cui, come ha ricordato il presidente Mattarella, occorre un 'contributo costruttivo' da parte di tutti, specialmente di chi sceglie di impegnarsi nella vita politica. E ci auguriamo siano tanti e con tanta e profonda motivazione per il bene comune".
Il prossimo 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, la Conferenza Episcopale Italiana è stata invitata a compiere il gesto dell’offerta dell’olio per la lampada votiva sulla tomba del Santo. Sarà un momento di gratitudine per quanti stanno aiutando il popolo italiano a far fronte agli effetti della pandemia. Sarà anche occasione per una preghiera speciale per l’Italia e per la pace.