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La Germania piange il Papa “dal cuore bavarese”

Prime reazioni alla morte di Benedetto XVI nato nel 1927 a Marktl, nella Baviera

Il vescovo Rudolf Voderholzer saluta Papa Benedetto XVI in occasione della sua ultima visita a Ratisbona nel 2020  |  | Diocesi di Ratisbona Il vescovo Rudolf Voderholzer saluta Papa Benedetto XVI in occasione della sua ultima visita a Ratisbona nel 2020 | | Diocesi di Ratisbona

«Il Papa Emerito Benedetto XVI è morto. Piangiamo la perdita di un grande teologo, sacerdote e vescovo convincente, testimone di fede, speranza e amore, una personalità la cui parola ha attirato l'attenzione di tutto il mondo - anche tra persone di altre religioni e visioni del mondo». Comincia così il necrologio scritto dal presidente della Conferenza episcopale tedesca (CET), vescovo Georg Bätzing, diffuso poche ore dopo la scomparsa del Papa Emerito Benedetto XVI, nato il 16 aprile del 1927 proprio a Marktl, un villaggio della Baviera, Land meridionale della Germania.

Mein Herz schlägt bayrisch”, “Il mio cuore batte in bavarese”, così amava in effetti ripetere Benedetto XVI, sottolineando il suo legame anagrafico e affettivo con il Bayern. Proprio in questo Land della Germania si è svolta la sua prima formazione culturale e sacerdotale. Nel 1939, a soli dodici anni Joseph Aloisius Ratzinger si iscriveva al seminario minore di Traunstein, dove vi rimase fino alla chiusura nel 1942. Alla fine della guerra, nel 1946, si iscrisse all'Istituto superiore di filosofia e teologia di Frisinga (cittadina della Baviera poco lontano da Monaco), ove studiò filosofia e teologia cattolica. Già un anno dopo si trasferì nel seminario Herzogliches Georgianum di Monaco di Baviera, un seminario dove si formavano tutti i candidati al sacerdozio della Baviera. Poi continuò fino al 1950 gli studi di filosofia e teologia all'Università Ludwig Maximilian di Monaco.

Nel suo necrologio, Bätzing sottolinea un’attenzione sempre costante da parte del Papa Emerito verso le vicende della Chieda cattolica in Germania, come testimonia «la sua lettera dell'8 febbraio 2022, in occasione della pubblicazione del Rapporto di Monaco sulla violenza sessuale nella Chiesa cattolica. In essa – così scrive Bätzing – [Benedetto XVI] ha chiesto alle persone colpite di perdonare, anche se tante domande sono rimaste senza risposta e Benedetto XVI ha chiarito che la violenza sessuale non deve essere mai scusata».

Bätzing ricorda il “teologo” Ratzinger e le sue opere ancora attualissime sui banchi dei giovani seminaristi, non solo tedeschi. «Così, la sua opera fondamentale Introduzione al cristianesimo è ancora con noi oggi. Si tratta – aggiunge il presidente della CET - della summa del suo pensiero teologico, che ha poi completato e sviluppato in innumerevoli opere e contributi. Voleva essere un ‘collaboratore della verità’ (3 Gv 8), secondo il suo motto come arcivescovo di Monaco e Frisinga».

Dopo la cattedra in Teologia fondamentale presso l'Università di Monaco, quella di Teologia dogmatica e fondamentale a Frisinga, gli insegnamenti universitari a Bonn, Münster e Tubinga, Ratisbona, dal 1977 Joseph Ratzinger venne infatti nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga da papa Paolo VI. Rimase in questo ruolo fino al 1982.

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«Che Papa Benedetto XVI – queste le parole di commiato del necrologio di Bätzing - possa trovare compimento in Gesù Cristo, che è il principio e la fine, l'Alfa e l'Omega, il Primo e l'Ultimo. In questa ora dell'addio, prego per lui e lo affido alla misericordia di Dio».

Anche l’attuale arcivescovo di Monaco e Frisinga, il cardinale Reinhard Marx, ricorda il legame del Pontefice scomparso con le sue origini bavaresi: «È sempre stato strettamente legato all'arcidiocesi di Monaco e Frisinga, sia come sacerdote, professore, arcivescovo, cardinale o papa. Ho potuto sperimentarlo più volte in molti incontri personali. Piangiamo la perdita di un fedele testimone dell'amore di Dio e di un importante maestro della Chiesa, il cui annuncio si irradiava già ben oltre i confini dell'arcidiocesi durante il suo periodo come arcivescovo di Monaco».

Anche il vescovo di Passau Stefan Oster ha elogiato Benedetto come «un grande figlio della nostra patria e della nostra diocesi, un amico dello stile di vita e della cultura bavarese, un pensatore con un cuore». Monsignor Oster ha accennato con lucidità al ruolo di Ratzinger nello scandalo degli abusi cattolici: «Negli ultimi anni della sua vita ha ammesso che come arcivescovo di Monaco e Frisinga aveva prestato troppa poca attenzione alle persone colpite da abusi sessuali nella Chiesa, ma come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha contribuito in modo decisivo a far sì che il problema degli abusi nella Chiesa venisse riconosciuto in tutta la sua drammaticità avviando cambiamenti essenziali».

Il vescovo di Ratisbona, Rudolf Voderholzer, ricorda l’ultima visita di Benedetto XVI alla sua Baviera, in occasione della scomparsa del fratello Georg: «Papa Emerito Benedetto XVI è tornato a sorpresa a Ratisbona nel giugno 2020, quando le condizioni di salute del fratello Georg, di tre anni più anziano, sono rapidamente peggiorate. Il Papa Emerito ha deciso di compiere il viaggio oltralpe nonostante i forti dolori causati da un'erisipela facciale che non si era ancora attenuata. È stato un addio commovente».

Il vescovo di Augusta, Bertram Meier, ricorda la dialettica tra fervore teologico e universalità nello scomparso Papa Emerito: «Joseph Ratzinger ha indossato il vestito su misura del teologo e ha portato questo carisma in tutte le sedi del suo lavoro: come professore di teologia fondamentale e dogmatica, nel rango cardinalizio di arcivescovo nelle nostre metropoli di Monaco e Frisinga, come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e infine come Papa. Per Joseph Ratzinger è stato probabilmente molto impegnativo ed emozionante – conclude il vescovo Meier - mettere da parte il proprio profilo di teologo scientifico e integrarlo nel ‘Noi’ della Chiesa universale, che deve far convivere unità e diversità».

Il vescovo di Würzburg Franz Jung invita tutta la sua diocesi a pregare per il Papa Emerito: «Vi chiedo anche di ricordare e pregare per Benedetto XVI durante l'Eucaristia di domani sera o in un giorno a vostra scelta».

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