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La Roma di Sant'Ignazio, la casa del Gesù

Le camerette, le cappelle e Santa Maria della Strada

Le camerette di Sant' Ignazio |  | www.collegiodelgesu.info Le camerette di Sant' Ignazio | | www.collegiodelgesu.info

Quello che vediamo oggi a Piazza del Gesù con la chiesa e gli edifici intorno non era quello che vide e visse Sant' Ignazio nei sui anni romani. Sempre grazie alla guida di Padre Antonio Maria De Aldama proviamo a rivivere quei giorni con Ignazio.

Quando nel 1542 Ignazio divenne parroco della chiesetta di Santa Maria della Strada l'edificio era cadente. La chiesetta era dove oggi è la parte destra della chiesa del Gesù. Nel 1544 dopo la delibera sulla povertà della Compagnia che non poteva avere rendite fisse, le rendite della parrocchia passarono alla basilica di San Marco, lasciando ai fedeli la libertà di continuare a ricevere i sacramenti nella chiesa dei padri gesuiti, gratuitamente. Fu qui che nel 1549 Pietro Canisio fece la professione sentendo che ai professi della Compagnia era destinato lo Spirito Santo come agli apostoli nella Pentecoste: "Per questo

credo che mi sia stato detto più di una volta:' Ecco, io vi mando in mezzo ai lupi. Andate, predicate il Vangelo a tutte le creature' " scrive nelle Confessioni.

E' in questa chiesetta che Ignazio iniziò a insegnare catechismo. L'allora quattordicenne Pietro Ribadeneira, gli disse che parlava male l'italiano, e allora chiese a lui di correggerlo. Ma era un gran fatica perché 'bisognava correggere tutto il modo di parlare, perché o le parole che usava o la struttura

della frase o la pronuncia erano spagnole". Il giovane ricorda ad esempio che Ignazio diceva:"Amare a Dios con toto el core, con toto el alma, con tota la voluntà". Ma lo diceva con il volto così acceso, da incendiare i cuori.

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La chiesa divenne anche luogo di dibattito culturale con le 'Conclusioni', solennidi teologia e filosofia del Collegio Romano, nel 1553.

In questa area fu costruita anche la casa di Ignazio di cui ancora si conservano le "camerette" del padre inserite nell'edificio. Nel 1605 il Padre Generale Claudio Acquaviva vi celebrò le messa per la prima volta il 31 luglio. 

Da queste stanze sant'Ignazio governava la Compagnia. Gli armadi conservati nella stanza centrale possono essere un simbolo del primo archivio dei gesuiti. Si tratta di 12 volumi e 7000 scritti di Ignazio che qui compose le Costituzioni: "Il metodo che osservava quando scriveva le Costituzioni era di celebrare ogni giorno la Messa, e presentare a Dio il punto che stava trattando, e fare orazione su questo; e sempre faceva orazione e celebrava la Messa con lacrime".

Pietro Favre, san Francesco Borgia e altri vissero tra queste mura. La vita di Ignazio era segnata dalla preghiera come ricorda Padre Gonsalvo da Câmara: si alzava e diceva le preghiere sostitutive del breviario , una concessione perché il flusso di lacrime durante la recita dell'Ufficio divino gli danneggiava la vista. "Poi entrava nella cappella vicina alla sua stanza per partecipare alla Messa nei giorni in cui non la celebrava". Dopo la Messa due ore di preghiera, "perché non lo disturbassero, dava ordine che tutti i messaggi che arrivavano in portineria per lui importanza o perché provenienti da persone che meri. ravano un risposta immediata, glieli portavo io stesso nella cappella. Ricordo che tutte le volte che entrai per questo motivo, e furono molte, lo trovai con il volto così splendente che, non riuscendo più a trattenere l'attenzione e l'immaginazione sul messaggio che portavo, me ne restavo attonito e come fuori di me. Perché non era un viso come quello che tante volte avevo visto in persone devote quando stanno pregando, ma piuttosto mi pareva chiaramente cosa celeste e veramente straordinaria".

É qui che Ignazio è morto. Durante la notte fratel Cannizzaro che lo assisteva lo sentiva dire: 'Ay! Dios!'.

Ecco la cronaca del Polanco: " trovammo il Padre agli estremi, e così io mi recai in fretta a San Pietro. Il Papa (Paolo IV), mostrando di essere molto addolorato, diede la sua benedizione e tutto quanto poteva dare, amorevolmente. E così, meno di due ore dopo l'alba (poco prima delle sette), presenti il padre de Madrid e il maestro Andrea des Freux, Ignazio rese l'anima al suo Creatore e Signore senza alcuna difficoltà".

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Il suo successore padre Diego Laínez  fu eletto immediatamente 'Perché tutti desideravano che la che la Bontà divina desse loro un successore uguale a lui".