Advertisement

La Roma ignaziana, quando il santo andava a visitare Papi e cardinali

Le memorie nel Palazzo Apostolico e al Palazzo dei Penitenzieri

Gli appartamenti Borgia dove viveva il Papa ai tempi di sant' Ignazio |  | www.vaticanstate.va Gli appartamenti Borgia dove viveva il Papa ai tempi di sant' Ignazio | | www.vaticanstate.va

Nelle vicinanze di Piazza San Pietro e della grandiosa fabbrica c'era si sa tutto il quartiere della Spina di Borghi. Anche uno di questi palazzi è significativo per ripercorrere la "Roma ignaziana".

Il Palazzo dei Penitenzieri che era a Borgo Nuovo era la residenza del cardinale Giovanni Salviati. All'inizio del 1547, in una tarda serata( come ci ricorda Padre Antonio Maria De Adalma) " il padre Ignazio si recò da lui per evitare la nomina del padre Claudio Jay e vescovo di Trieste.

'E incredibile - scrive il Ferrão - la premura con cui si interessò della questione. Come se non gli bastasse il lavoro diurno, dopo il tramonto andava a parlare con tre cardinali distanti un buon miglio uno dall'altro, come il cardinale Gaddi che vive a Montecitorio e il cardinale Salbiati che sta nel Borgo, vicino al Palazzo Apostolico'."

Dopo la metà del 1600 questo palazzo fu la residenza dei penitenzieri, cioè dei confessori della basilica di San Pietro, i padri gesuiti appunti che ebbero l'incarico fino alla soppressione della Compagnia. 

Anche il Palazzo del Papa, il Palazzo apostolico riporta memorie ignaziane. 

Advertisement

Il nostro santo pellegrino si recava spesso in udienza dal Papa o a far visita a qualche cardinale che qui risiedeva, come il cardinale Cervini, uno dei tre legati pontificia la Concilio di Trento,che divenne poi Papa Marcello II  anche se il suo pontificato durò solo ventidue giorni fu sempre grande sostenitore della Compagnia di Gesù. Ignazio vistava spesso anche il cardinale Moroni, grande diplomatico e parte di un comitato per aiutare i poveri della città. 

Ma soprattutto fu nel Palazzo Apostolico che fu concessa da Paolo III la bolla Iniunctum nobis del 1544, che toglieva la limitazione di solo 60 professi contenuta nell'approvazione della Compagnia del 1540. E sempre nel Palazzo Apostolico fu emanata da Giulio III la bolla Exposcit debitum del 1550, che approvava la Formula Instituti aggiornata.

Paolo III e Giulio III furono così i pontefici che diedero forza e forma alla Compagnia.

L'edificio dell'epoca non è quello a est del cortile di San Damaso, attuale costruito dall'architetto Domenico Fontana per conto di Sisto V trent'anni dopo la morte di sant'Ignazio. Ignazio frequentava il Palazzo che comprendeva gli edifici a ovest dello stesso cortile di San Damaso, fra la basilica di San Pietro e il cortile del Belvedere di cui fanno  parte la cappella Sistina e gli appartamenti dei Borgia.