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La Spina di Borgo, la riva etrusca del Tevere diventa un luogo di pellegrinaggio

La storia di un quartiere di Roma con la sua gente e le sue leggende

Roma, la Riva Etrusca VI secolo avanti Cristo circa  |  | pd
Roma, la Riva Etrusca VI secolo avanti Cristo circa | | pd
Roma, la Meta Romuli |  | pd
Roma, la Meta Romuli | | pd
Visione dalla Cupola della Spina di Borgo  |  | pd
Visione dalla Cupola della Spina di Borgo | | pd
Roma, via della Conciliazione  |  | pd
Roma, via della Conciliazione | | pd

Quando nel 1936 iniziarono i lavori di demolizione della “Spina di Borghi” la gente di Roma non fu felice. Basta citare una frase di un romano famoso Alberto Sordi che ricorda “Avevo quattro anni quando vidi per la prima volta San Pietro e fu proprio per il Giubileo del 1925. Ero in compagnia di mio padre, venivamo da Trastevere, dove ero nato in via San Cosimato e dove vivevo con la mia famiglia. Arrivammo percorrendo i vicoli, che poi furono distrutti, di Borgo Pio (sic): un ammasso di casupole, piazzette, stradine. Poi, dietro l'ultimo muro di una casa che si aprì come un sipario, vidi questa immensa piazza. Il colonnato del Bernini, la cupola. Un colpo di scena da rimanere a bocca aperta. Ecco, quello che ricordo di più di quel Giubileo fu questa sorpresa”.

Ecco, il quartiere demolito alla fine degli anni ’30 del ‘900 era destinato da tempo ad essere distrutto, ma intanto invece era stato il cuore della vita dei romani che lavoravano per il Papa. 

Ci sono progetti della sistemazione dei Borghi firmati da Carlo Fontana nel 1694, da Valadier nel 1812, da Busiri Vici nel 1886 fino ai progetti di Piacentini e Spaccarelli che negli anni ’50 crea l’effetto scenografico di oggi. Non un solo progetto, ma diversi.

La zona di Borgo, come si chiama ancora oggi, ha origine antichissime come del resto tutta la zona del Vaticano. Una zona che nel VI secolo avanti Cristo aera considerata dai romani la riva etrusca del Tevere. Era una zona di confine con Veio, la rivale che venne sconfitta nel 396 aC.

Ma quella zona “al di là del Tevere” rimase per secoli un luogo poco piacevole, tanto che Tacito scrive del suo pessimo clima e del pessimo vino.

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La zona attraversata dalla via Trionfale, diventa come tradizione, un luogo di sepolture. Addirittura si ricorda fino al primo Rinascimento una tomba a piramide nel punto dove oggi via della Conciliazione incrocia via della Traspontina.

Zona di ville, di horti come quello di Agrippina Maggiore la madre dell’imperatore Caligola, e di molti altri illustri romani. 

Caligola volle costruire nella zona un circo. L’obelisco di Piazza San Pietro è la meta del circo, e fino al 1586 era sul fianco sinistro della basilica di san Pietro. Fu quello il luogo dove Nerone nel 64 dopo Cristo mandò a morte i cristiani accusati dell’incendio di Roma. Persecuzione nella quale fu ucciso san Pietro.  Circo e area funeraria, ecco perché San Pietro è stato sepolto in questo luogo. 

Ma torniamo alla zona che diventerà Borgo, e la Spina di Borgo, cioè come in un circo la parte che divide le due corsie, Borgo nuovo e Borgo vecchio. 

Nella zona del Vaticano oltre agli horti, al circo e alle sepolture c’erano anche dei luoghi di culto orientali. Il culto di Cibele, il culto di Mitra. Nella zona sono stati trovati diversi altari che commemorano i riti di queste religioni orientali molto amate dai romani tanto che convissero con con l’arrivo del cristianesimo fino al IV secolo dopo Cristo. Insomma diversi decenni dopo la costruzione della basilica di San Pietro sulla tomba di Pietro altari e luoghi di culti di Mitra e Cibele erano tranquillamente attivi.

Un rilievo di marmo con una scena di tauromachia ritrovato a fine anni ’50 a Borgo lascia immaginare addirittura la presenza di un Mitreo. 

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Di tutto questo oggi rimane visibile solo Castel Sant’ Angelo, il mausoleo dell’imperatore Adriano e il Ponte Elio che che ne crea la solenne entrata dal Tevere.

Dal IV secolo la zona inizia un cambiamento radicale di aspetto. Spariscono i culti orientali e si moltiplicano gli ospizi per i pellegrini e le chiese, addirittura si crea un portico che porta verso la basilica di Costantino fino all’ atrio della basilica che ha al centro la tomba dell’ Apostolo.