Venerdì dopo le ceneri l’appuntamento stazionale è alla basilica dei Santi Giovanni e Paolo sul Celio. Costruita dal nobile Pammacchio, morto nel 410, amico di S. Girolamo, la  grande basilica a tre navate sorge su un complesso di case romane che la tradizione associa ai martiri Giovanni e Paolo insieme a Crispo, Crispignano e Benedetta.

Secondo la leggenda, Giovanni e Paolo furono uccisi da Giuliano l’Apostata e seppelliti nella loro casa. Le case romane con pitture cristiane sono state interpretate come un luogo di culto cristiano antico ma potrebbe anche essere una ricca residenza privata con una cappella con delle reliquie. Le case romane furono scoperte alla fine del XIX secolo dai padri passionisti, che ancora oggi hanno la loro curia accanto alla chiesa dai tempi di S. Paolo della Croce.

La chiesa è ancora quella del V secolo anche se l’interno è del XVIII secolo. Egualmente presso la tomba di questi martiri il fondatore dei religiosi passionisti S.Paolo della Croce esalò l'ultimo respiro nell'attiguo convento, dove visse pure S.Vincenzo M. Strambi, religioso e Vescovo passionista.                         

La processione stazionale si svolge, su una parte del santuario pagano, dedicato dalla moglie Agrippina madre di Nerone, all’imperatore Claudio divinizzato.