Questa meta stazionale ci riporta alle pendici del Palatino nell'antico quartiere greco. Da molti anni la Pontificia Accademia Cultorum Martyrum (già Collegium) vi ripristinò la Messa dell'Aurora nel giorno della Natività del Signore a ricordare l'antichissima consuetudine del Papa, che qui interveniva, nelle primissime ore dell'alba, per celebrarvi la S. Messa. Il Pontefice poi vi si recava per la distribuzione delle ceneri nel primo giorno di quaresima e di qui partiva la processione per Santa Sabina.

La chiesa, costruita riutilizzando un’insula romana, esisteva già ai tempi di Papa Damaso nella seconda metà del quarto secolo. Secondo un’iscrizione scomparsa, Damaso avrebbe decorato e forse costruito la chiesa. San Leone Magno vi ha tenuto una delle sue omelie. Almeno dal quinto secolo portava il nome di Anastasia, forse la Risurrezione oppure una santa martire di Sirmio. Era chiesa ufficiale degli impiegati greci del tardo impero.

Oggi della’antica chiesa si vede poco. La facciata è del XVII secolo e l’interno del XVIII.

In questa chiesa era il deposito per la custodia delle insegne e croci dei vari gruppi ecclesiastici, che partecipavano alle Stazioni.