“Siamo coscienti che negli ultimi venti anni sono avvenuti molti cambiamenti nella nostra cultura europea, e non sempre per il meglio, per cui la vita umana è sempre più compromessa.” Parole di Marek Jędraszewski, Arcivescovo di Lodz e Presidente della Commissione CCEE “Catechesi, Scuola, Università” che nel suo intervento al Congresso sulla Pastorale universitaria in Europa. Prendendo spunto dal ventesimo anniversario dell’Enciclica di Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae l’arcivescovo ha spiegato che  “deve crescere sia la consapevolezza della Chiesa in quanto ‘popolo della vita’ sia la sua responsabilità, affinché in virtù della sua testimonianza cresca  ‘un popolo per la vita’ – ‘un popolo pro life’ nel mondo, ma soprattutto in Europa.”

Dopo l’intervento del Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica, il cardinale Zenon Grocholewski, che ha ricordato che “nel processo di educazione non basta trasmettere scienza e capacità, ma bisogna formare la nuova generazione in modo che voglia e sappia usare le conoscenze e le capacità acquisite per costruire il bene e non fare il male”, Luca Volonté, ispirandosi del pensiero di J.H. Newman, ha ricordato che l’ambiente universitario “è un luogo dove si insegna o si dovrebbe insegnare alla universalità del sapere.”Infatti, ricordando poi come alla base dell’idea moderna di Università vi era il “desiderio cattolico e medievale di monaci e studiosi che desideravano abbracciare, allargare la loro conoscenza a partire della bellezza dell’incontro e della loro propria vita con Cristo e con la Chiesa”, Volonté ha affermato che “l’unico vero carburante ecologico per le scoperte universali, sono le vite vissute dentro l’esperienza della fede cristiana”. I lavori si sono conclusi nella serata con la celebrazione dell’Eucarestia presieduta da S.E. Mons. Stanisław Gadecki, Presidente della Conferenza episcopale polacca.