Benedetto XVI ha lavorato tutta la vita “per la Chiesa fatta della gente semplice che, forse, non comprende divisioni e polemiche”. Lo ha detto l’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, celebrando ieri in Sant’Ambrogio una Messa in suffragio del Papa emerito, morto lo scorso 31 dicembre.

 “Nel farsi buio della vista che si spegne credo che a papa Benedetto XVI si siano fatti vicino i grandi amici, prima di tutti Agostino e i padri della Chiesa, e abbiano conversato della precarietà del mondo e della vita beata. Forse non c’è immagine più suggestiva di quella che dipinge la gloria di Dio come un coro di angeli che allieta la comunione dei santi: Benedetto, mentre l’uomo esteriore si andava disfacendo, ha sperimentato l’intima gioia dei cori angelici”, ha aggiunto l’Arcivescovo.

“La fede – ha concluso Monsignor Delpini - non fissa lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili sono eterne. E l’umile servo che si è estenuato nella dedizione alla vigna del Signore si consegna all’intercessione e nella preghiera contempla l’invisibile, la Chiesa dei piccoli che amano e pregano e si rallegrano del dono di essere figli di Dio. E continua la preghiera perché si compia la volontà del Padre. Siamo qui raccolti in preghiera per il suffragio e la riconoscenza verso Benedetto XVI, perché continui a parlarci come amici per dire le parole essenziali della fede, dell’amore per la verità”.