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Lavoro, Miglio: "La Chiesa non si rassegna a star chiusa in sacrestia"

L'Arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio |  | ACI Stampa L'Arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio | | ACI Stampa

Si chiude oggi a Cagliari la 48/ma Settimana Sociale dei Cattolici Italiani. Una occasione per offrire al Paese suggerimenti e proposte sul tema centrale del lavoro. Ma come si è preparata la diocesi ospitante? ACI Stampa lo ha chiesto all’Arcivescovo del capoluogo sardo, Monsignor Arrigo Miglio.

Abbiamo fatto una preparazione regionale, abbiamo realizzato una serie di sei seminari considerando vari aspetti del mondo del lavoro: dalle tecnologie, all’ambiente, alle foreste, all’agricoltura. In questo anno abbiamo lavorato spostandoci nei diversi punti della Sardegna. La Regione è molto diversificata, i problemi del lavoro ci sono a Cagliari ma ci sono soprattutto in altre aree - penso al Sulcis, alla zona di Porto Torres, all’interno - per questo abbiamo lavorato insieme. Come vescovi sardi abbiamo mandato messaggi e la Facoltà Teologica ha raccolto una serie di contributi sui temi del lavoro. Questo è stato il lavoro più specifico, non vorrei tacere che abbiamo cercato di prepararci anche pregando perché se c’è un tipo di impegno che ha bisogno di preghiera è quello sociale. Perché l’obiettivo primo di una Settimana Sociale mi pare quello di sensibilizzare tutta la comunità cristiana ai problemi sociali e del lavoro. E’ una declinazione della carità: troppe volte è ritenuta un ambito riservato ad alcuni specialisti, ecco allora con la preghiera nelle parrocchie abbiamo cercato di far passare questo messaggio del coinvolgimento di tutti. 

Questo è un messaggio diretto ad una società sempre più secolarizzata…

Sempre più secolarizzata, ma il messaggio è rivolto anche a delle comunità cattoliche che rischiano di chiudersi. E quindi di dimenticare che la carità non è solo individuale ma è sociale perché il Vangelo ci chiede di progettare un modo di vivere insieme, di progettare una città e non soltanto la vita personale di ciascuno di noi e camminando verso la Patria eterna, la strada passa attraverso la cura del prossimo quindi è un problema di visione completa di Vangelo. Ci siamo basati sul capitolo IV dell’Evangelii Gaudium di Papa Francesco. Si è riflettuto su questo per far entrare in circolo questo messaggio. Il Papa ribadisce che il Vangelo ha una dimensione sociale intrinseca. 

La Settimana Sociale è espressione di quella Chiesa in uscita di cui il Papa parla spesso…

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Se pensiamo alla storia delle Settimane Sociali - nate 110 anni fa - quando sono nate noi eravamo nel non expedit, ai cattolici era preclusa la via politica. Era chiusa una via ma ne hanno aperte delle altre proprio perché è una Chiesa che non si è mai rassegnata ad esser chiusa nelle sacrestie. 

Intanto il Comitato Scientifico della 48/ma Settimana Sociale ha presentato al Presidente del Consiglio dei Ministri, Gentiloni, 4 proposte concrete in un vero e proprio piano per il Paese attraverso un patto tra le generazioni per un lavoro degno e di qualità.

Rimettere il lavoro al centro dei processi formativi. Per ridurre ulteriormente e in misura più consistente la disoccupazione giovanile, occorre intervenire in modo strutturale rafforzando la filiera formativa professionalizzante nel sistema educativo italiano. In secondo luogo canalizzare i risparmi dei Pir (Piani individuali di risparmio) anche verso le piccole imprese non quotate che rispondano ad alcune caratteristiche di coerenza ambientale e imprese sociali.  E ancora accentuare il cambio di paradigma del Codice dei contratti pubblici potenziando i criteri di sostenibilità ambientale, inserendo tra i criteri reputazionali i parametri di responsabilità sociale ambientale e fiscale con certificazione di ente terzo e varando un programma di formazione delle Amministrazioni sul nuovo Codice. Infine rimodulare le aliquote Iva per le imprese che producono rispettando criteri ambientali e sociali minimi, oggettivamente misurabili, a saldo zero per le finanza pubblica, anche per combattere il dumping sociale e ambientale.