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Le Stazioni quaresimali: Santa Susanna e il matrimonio rifiutato

L'entrata della chiesa di Santa Susanna |  | pd L'entrata della chiesa di Santa Susanna | | pd

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La chiesa di Santa Susanna vicino alle antiche Terme di Diocleziano appartiene a un monastero di monache cistercensi.

Almeno dal quinto secolo si venera la memoria della martire Susanna nella zona. Una leggenda del sesto secolo spiega che Susanna muore martire nella casa di suo padre, vicino a quella dello zio, che era Papa Gaio, alla fine del terzo secolo. Per questo, spiega la leggenda, la memoria di Santa Susanna è legata a un posto chiamato “ad duas domus”, presso le due case. Almeno dal sesto secolo c’era una chiesa qui dedicata alla martire, ma la chiesa attuale è carolingia, costruita da Papa Leone III nel nono secolo, e non ci sono tracce della chiesa precedente.

Nella sua guida del 1588 alle stazioni quaresimali, Pompeo Ugonio la chiama “Santa Susanna alle due case”. Vede la chiesa dopo che Papa Sisto IV nel XV secolo l’ha ridotta a navata unica, demolendo le due navate laterali. Così Ugonio dice che “la chiesa di S. Susanna è convenientemente spatiosa; però senza colonnate o navi.”

Ma Ugonio nota che all’esterno si vede che la chiesa ha avuto tre navate: “Dalla banda di fuori, mirandola ne i lati si conosce che questa chiesa hebbe già il scompartimenti delle tre navi, le quali però hoggidì non ha.”

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Ai suoi tempi non c’erano ancora le cistercensi: “Hoggidì vi stanno alla cura, Padri dell’ordine di S. Agostino.”

Ugonio racconta che secondo la leggenda, Susanna, “poiché venne in età, essendo insieme & nobile & bella, & virtuosa, fu da Massimo figliuolo di Diocletiano Imperatore instantemente richiesta per moglie.”

“Il qual matrimonio non solamente ella rifiutò, come quella che già la sua Virginità haveva sposta a Dio; ma diverse persone che sopra ciò gl’erano state mandate a parlare, col suo saggio dire fu causa che si convertissero alla fede di Christo.”

L’imperatore Diocleziano non gradisce. Nel frattempo però l’imperatrice, nella leggenda “secretamente Christiana”, prega insieme a Susanna. Ma Diocleziano mette in prigione il padre, rimanda Susanna a casa, ordinando “a Massimo suo figliuolo, che ivi per forza dovesse fargli violenza.”

Susanna viene protetta da un angelo, ma alla fino “il perfido Imperatore mandato Macedonio Tribuno, nella sua propria casa prima le fece aspramente battere, & poi decapitare.”