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L'ecumenismo al centro di Roma a Casa Santa Brigida con i cristiani della Finlandia

La benedizione finale del Vespro ecumenico nella Chiesa di Santa Brigida a Roma  |  | aa
La benedizione finale del Vespro ecumenico nella Chiesa di Santa Brigida a Roma | | aa
Madre Fabia Kattakayam |  | aa
Madre Fabia Kattakayam | | aa

E’ un appuntamento ecumenico che si ripete ogni anno nel cuore di Roma. Durante la settimane di preghiera per l’ unità dei cristiani la chiesa di Santa Brigida a Piazza Farnese ospita un vespro ecumenico e quest’anno la Delegazione Ecumenica Finlandese è stata accolta in modo speciale.

Un pellegrinaggio quello dei finlandesi che si svolge da vari decenni e vede la tappa principale dal Papa. “Quando preghiamo insieme, quando insieme annunciamo il Vangelo e serviamo i poveri e i bisognosi, ritroviamo noi stessi in cammino e il cammino stesso progredisce verso il traguardo della visibile unità” ha detto Papa Francesco nella udienza del 19 gennaio scorso e ieri sera nella cornice della chiesa che fa parte del monastero che custodisce la abitazione di Santa Brigida a Roma.

A presiedere il vespro è stato il cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per l’ unità dei cristiani, con lui l’Arcivescovo ortodosso di Helsinki Leo, il vescovo evangelico Jari Jolkkonen, il vicario della diocesi di Helsinki Raimo Goyarrola e il pastore luterano della Chiesa svedese a Roma Per Elder.

Commentando nella omelia il tema della Settimana di preghiera tratto dal Duteronomio Cercate di essere veramente giusti, l’arcivescovo Leo ha detto: “ la giustizia fa parte della cose strane che si notano meglio quando ci mancano” ma “ si sente che oggi si sottolineano fortemente solo i diversi privilegi anziché la giustizia”.

Allora la domanda. “ Come sono l’onestà, la giustizia e diritti umani?” E allora va ricordato ai cristiani che “ siamo i collaboratori di Dio e che lui possa lavorare nel più intimo di noi e attraverso di noi. Tutto ciò che facciamo deve essere l’opera di Dio in noi e attraverso noi, affinché gli uomini conoscano la grazia del nostro fare con Dio, conoscano Cristo e sappiano come ci amiamo e come totale è l’amore di Dio per noi, e per mostrare ciò dobbiamo essere gli strumenti nella mano di Dio. Allora operiamo e viviamo sicuramente secondo giustizia”.

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L’arcivescovo ortodosso di Finlandia ha concluso con un riferimento alle strade di Roma che hanno portato gli Apostoli nel mondo antico, strade che servivano per le conquiste romane: “ ma noi non siamo chiamati ad andare come conquistatori nel mondo, invece siamo chiamati ad amare e dare la vita. In questa situazione la croce e la resurrezione si vedono in una luce migliore come incoraggiamento e come sfida ora e domani”.

La liturgia è stata guidata dal coro delle brigidine, presente la madre generale Fabia Kattakayam che ha letto il testo biblico della liturgia, e accompagnato dal coro finlandese di Kuopio.