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Letture, il grande silenzioso San Giuseppe, come pregarlo?

La copertina del libro  |  | Messaggero di Padova La copertina del libro | | Messaggero di Padova

San Giuseppe il grande “silenzioso”. San Giuseppe l’umile, il saggio, colui che custodisce la famiglia. La sua è una figura che rimane nell’ombra ma il suo profilo si staglia nitido, nonostante le scarne notizie e i rari accenni che sono rintracciabili nei Vangeli. E poi la sua presenza ha ispirato molte opere, agiografiche e letterarie.

Ricordiamo, fra i tanti, l’ “Ombra del Padre” di Jan Dobracynski. Ora è uscito un libro dal titolo “Pregare San Giuseppe. Il grande silenzioso”, scritto da Giancarlo Paris e pubblicato dalle Edizioni Messaggero di Padova. Proprio per il “silenzio” in cui è avvolto - sottolinea l’autore, frate minore conventuale - Giuseppe è diventato una persona di grande fascino e di perenne attualità: è stato un profugo, un lavoratore orgoglioso del proprio mestiere, che ha insegnato al figlio, aperto alle “sorpresa” di Dio, che gli hanno sconvolto l’esistenza.

Non si può ignorare che fosse un uomo con una potente interiorità, capace di affrontare sfide grandi, inaudite e inattese. Come testimonia il suo atteggiamento nei confronti della sua giovane promessa sposa, Maria. E come era accaduto con altri grandi uomini della Bibbia, il suo modo di comunicare con il Mistero, che ha avviluppato fittamente la sua esistenza, è quello del sogno. Angeli fanno sapere a Giuseppe quando deve scappare, quando deve tornare, quali sono le verità di ciò che gli deve accadere.

Nella tradizione della fede si è “trasformato” in un valido aiuto nell’affrontare le difficoltà della vita. E dunque il libro di Paris ricorda come rivolgersi a lui. Non per niente è patrono dei falegnami, dei carpentieri, degli ebanisti. Non solo: protettore dei moribondi, dei padri,; viene invocato per ottenere un buon matrimonio. Ed è patrono di intere nazioni, come il Canada e il Perù.

Con questa guida, semplice e insieme profonda, si impara a conoscere davvero San Giuseppe così come possiamo incontrarlo, nonostante i pochi accenni, come si spiegava, negli stessi Vangeli canonici, e anche in quelli apocrifi; attraverso il magistero dei Pontefici, da Leone XIII a Pio XII, fino alla decisione di dichiararlo patrono del concilio Vaticano II.

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Fino alle parole che gli hanno dedicato Benedetto XVI e papa Francesco. A Nazaret i resti archeologici ritrovati grazie a varie campagne di scavi tra Ottocento e Novecento hanno messo in luce una sepoltura denominata “tomba del Giusto”, che la tradizione ha voluto legare proprio alla figura di San Giuseppe, oltre a resti di una abitazione, mentre già esisteva un santuario francescano chiamato “la Bottega di San Giuseppe”.

Ambedue i siti si presentano come eredi, in un certo senso, del santuario bizantino della Nutrizione, descritto, nei suoi precisi diari di viaggio, dal pellegrino Arculfo nel 670 d.C. Nel 2015 un archeologo inglese, Ken Dark, ha presentato i risultati di alcuni suoi scavi a Nazaret sostenendo di aver localizzato con certezza i resti della vera casa della Sacra Famiglia. Risultati messi in discussione da numerosi altri studiosi. In ogni caso, scavi, polemiche, attribuzioni, tradizioni dimostrano soprattutto il continuo interesse e la devozione per questi luoghi e per i “protagonisti”, Gesù e i suoi genitori. E Giancarlo Paris dedica una sezione del libro proprio alla storia e alla descrizione della Tomba del Giusto a Nazaret, compresa la testimonianza del vescovo Arculfo.

A San Giuseppe ci si può rivolgere fiduciosi per tante ragioni e per chiedere illuminazione e sostegno. Quindi ecco ricordate preghiere per consacrare le famiglie, per conservare la purezza, per conoscere la propria vocazione, persino per trovare una casa adatta. Molti uomini di Chiesa, santi e pontefici hanno composto bellissimi inni in onore di San Giuseppe. “O caro San Giuseppe, amico e protettore di tutti, custode di Gesù e di tutti quelli che invocano il tuo aiuto. Tu sei grande perché ottiene da Dio tutto quello che gli uomini ti chiedono”, invoca San Giovanni Paolo II, che poi chiede al santo di guardare “con tenerezza particolare le famiglie dei disoccupati” e ricorda che “solo in Dio si trova tutta la felicità”.

 

Giancarlo Paris, “Pregare San Giuseppe. Il grande silenzioso”, Edizioni Messaggero di Padova, pp.88, euro 7