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Letture, Padre Placido Cortese il frate martire del "coraggio del silenzio"

Una vita spesa per salvare i perseguitati e consumata nel martirio

Padre Placido Cortese  |  | santantonio.org Padre Placido Cortese | | santantonio.org

Padre Placido era fatto così: non riusciva a dire di no a nessuno. Aiutava chiunque glielo chiedesse, chiunque sapesse in difficoltà. Non calcolava quanto questo potesse essere rischioso, per lui, o quanto poco potesse essere gratificante. Fino all'ultimo minuto della sua esistenza,  non ha fatto calcoli, non ha pensato a come salvarsela,  quella vita tanto donata, e l'ha rimessa nella mani del Padre, come appunto un dono ricevuto, usato, e pronto ad essere restituito.

La storia di padre Placido Cortese non è molto conosciuta,  ma quanto la si scopre se ne può misurare la grandezza che illumina la storia, sconfiggendone le tenebre. Ci sono molte più storie di santità e bellezza di quanto non possiamo immaginare. In un libro, pubblicato qualche tempo addietro, di Pietro Damosso, corredato anche da un commovente Dvd,  dal titolo "Il coraggio del silenzio", viene descritta la vita di questo uomo straordinario, a partire dal suo sacrificio estremo, quello di non parlare sotto tortura per non rivelare e tradire la fitta rete di collaboratori grazie alla quale ha salvato centinaia di persone.  E nel silenzio, senza clamori, nel nascondimento,  padre Placido, che aveva svolto anche l'attività di giornalista,  ha sempre vissuto e lavorato, ha reso la sua vita piena di significato. Una lezione salutare per noi che viviamo in un mondo  di clamori, di urla, di sovraesposizione,  spossati dall'ansia di "esserci", di apparire,  di far sentire costantemente la nostra voce.

Nasce  a Cherso,  in Croazia (oggi Cres), nel marzo del 1907,  con il nome di Niccolò.  Nel 1920 entra in seminario dai francescani conventuali di Camposapiero, nei pressi di Padova, e veste l'abito religioso con il  nome di fra Placido. Dopo l'ordinazione sacerdotale svolge il suo apostolato presso la basilica di Sant'Antonio a Padova e poi in una parrocchia milanese. Nel 1937 viene richiamato a Padova con l'incarico di direttore del Messaggero di Sant'Antonio e in questa veste riesce pure ad incrementare significativamente  gli abbonamenti della rivista.  Dimostrando, quindi, di avere un buon "fiuto" come giornalista.

Ma la sua vera missione è quella dell'esercizio della carità,  che esercita soprattutto verso gli internati, i perseguitati e ricercati dal regime nazifascista, gli ebrei. Presto organizza una rete di  supporto e di aiuto per far espatriare e per trovare loro un rifugio sicuro.  Riesce a far stampare passaporti falsi, a procurarsi fondi, a fiancheggiare le attività dei partigiani. Viene tradito da due infiltrati nell'organizzazione. L'8 ottobre 1944 viene arrestato e trasferito nel bunker della Gestapo di piazza Oberdan a Trieste, dove viene torturato, seviziato per alcuni giorni,  fino alla morte. Del suo corpo non rimane traccia sicura, si pensa che sia stato cremato nella tristemente nota Risiera di San Sabba.

Il processo di beatificazione, nella fase diocesana, è cominciato nel 2002 e si è concluso nel 2003, ora gli atti sono a Roma. Alla memoria di padre Cortese è stata conferita nel 2017 dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella la medaglia d'oro al merito civile.

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In queste ultime settimane, nella ricorrenza del 75esimo anniversario del suo martirio, a Padova,  Trieste e in Slovenia sono state organizzate numerose iniziative,  tra le quali, a Padova, presso la basilica antoniana,  con un  incontro - dibattito sul tema "Memoria e riconciliazione". Fra Giorgio Laggioni,  vicepostulatore della causa di beatificazione di padre Cortese, ha sottolineato come sia "una memoria riconoscente quella che vogliamo conservare di lui, all'insegna della riconciliazione, proponendolo come modello esemplare di fraternità per superare le divisioni e le contrapposte interpretazioni degli eventi storici".

Sempre in questi giorni è stato mandato in onda, dalla tv di Stato slovena, il documentario citato, in cui, con il taglio dell'inchiesta, viene ricostruita la terribile sorte del padre, con testimonianze inedite, su quegli ultimi  giorni a Trieste, commentate da drammatiche immagini storiche di quegli anni tragici.

Il documentario andrà in onda anche domenica 8 dicembre alle ore 10.05 sulla terza rete regionale Rai Friuli Venezia Giulia, in replica mercoledì 11 dicembre alle, ore 21.20 sulla terza Retebis (canale 103 del digitale terrestre). Ma, come si accennava,  questo documentario è stato anche riversato in dvd ed è acquistabile insieme al libro, dello stesso autore.

Un sito internet a lui interamente dedicato -www.padreplacidocortese.org - e numerose  biografie pubblicate a partire dal 2006,  possono aiutare a scoprire questa figura ancora poco e ingiustamente  conosciuta,  ripetiamo, che invece oggi più che mai si propone come modello per forza, coraggio, e come esempio da seguire anche nel lavoro, svolto con umiltà,  coerenza, competenza, e con successo, "nel silenzio", ma un silenzio destinato a fare molto rumore.

Cristina Sartori,  Padre Placido Cortese.  La sua vita, dono del silenzio, Edizioni Messaggero Padova, , pp.136,  euro 9,00

Pietro Damosso, Padre Placido Cortese, Il coraggio del silenzo,  Edizioni Messaggio Padova, pp.96, con dvd

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