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Letture, una monaca battagliera e detective per cui l'unico Mistero da rispettare è Dio

Suor Ignazia e la storia appassionante della sua creatrice Giuseppina Vallesi

La copertina del libro  |  | Mondadori La copertina del libro | | Mondadori

Ignazia è una suora, anziana, burbera, innamorata dei classici, dedita all'insegnamento, pronta a battute fulminanti, ruvidamente simpatica, con l'obiettivo, neppure tanto segreto, di immagazzinare nella sua mente capiente tutto il sapere possibile, ostile per natura ad ogni "sciocchezza" della vita contemporanea, per nulla conciliante e ammiccante.

Insomma, fuori dagli schemi, e per niente preoccupata di risultare piacevole, di essere accomodante,  di saper "dialogare" con gli altri. Però a lei si rivolgono in tanti, per chiedere aiuto, per cercare di sbrogliare matasse che nessun altro si sogna di sbrogliare. Dopo tante esperienze, vive all'insegnamento in una cittadina di provincia sul mare, in un convento dal glorioso passato, ora sempre in procinto di essere chiuso e "requisito" dallo Stato. Pericolo però sempre sventato dalla battagliera religiosa.

Suor Ignazia è talmente viva da essere irreale. In effetti non esiste, o meglio non esiste in carne e ossa, ma esiste tra le pagine di un paio di romanzi. Solo due, purtroppo, perché la sua creatrice è scomparsa,  prima che potesse continuare le avventure di suo Ignazia. Parliamo di Giuseppina Vallesi, morta nel 2016 per un incidente d'auto, a Civitanova Marche, dove viveva con la famiglia e faceva l'insegnante.

Abbiamo scoperto quasi per caso il giallo "Ignazia alle crociate", che si è imposto all'attenzione per il personaggio originale, per la trama coinvolgente, per la scrittura che si distingue in una valanga di romanzi caratterizzati dalla sciatteria,  dalla volgarità,  dall'ovvieta' delle storie. Ed è stato triste, dopo qualche ricerca, scoprire che l'autrice non c'è più e dunque non ci saranno più storie con protagonista suor Ignazia. Ma è stato bello scoprire la storia della scrittrice.

Civitanova Marche è la città dove Giuseppina è nata e cresciuta, che poi ha fatto da cornice alle avventure della suora investigatrice. Suor Ignazia è una figura letteraria, ma con una ispiratrice in carne e ossa, madre Stella, religiosa dell'istituto civitanovese Stella Maris. Facendo le debite proporzioni, viene in mente padre Brown di Chesterton, modellato sulla figura di padre O'Connor, conosciuto ed amato dallo scrittore. Uomini e donne concrete, dalla forte  personalità, dalla fede solida e dalle radici profonde, che hanno ispirato doppi letterari, per così dire, che hanno dato loro una seconda vita, che si prolunga grazie alla fedeltà dei lettori.

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Giuseppina Vallesi era approdata al giallo partecipando nel 1998 ad un concorso letterario indetto da un settimanale. E vinse con il romanzo "Il pane del diavolo", in cui fa la sua prima comparsa suor Ignazia, ispirata a madre Stella. 

Del resto, i romanzi gialli erano stati la sua, passione a lungo, con un amore tutto speciale per Georges Simenon e il suo commissario Maigret. La stessa passione che la portò a ideare e organizzare la manifestazione letteraria di successo Giallocarta. Giuseppina nutriva una grande passione anche per il suo lavoro di insegnate, tanto di decidere di passare qualche tempo a insegnare all'estero. Visse in Etiopia, tra alunni e famiglie poveri tra i più poveri, di cui lei parlava cosi: "gente che non aveva nulla ma era felice, onesta e buona".

Suor Ignazia nella sua seconda, più strutturata avventura, indaga sulla scomparsa di una ex allieva, Lorena. Seguendo ostinata tracce labili e confuse sfiora mondi diversi, realtà nascoste, a volte mefitiche,  come un'acqua nera che scorre nelle viscere di palazzi splendenti e rassicuranti. Solo lei, con energica insistenza, con nessun timore e referenza rispetto a convenzioni sociali e senza preconcetti, segue il percorso tortuoso della tormentata ragazza, percorre l'intera Italia, dall' Abruzzo alla Lombardia, arrivando fino in Spagna, maltratta poliziotti e "baroni" universitari, prova tenerezza per vecchi contadini e per giovani maltrattati dalla sorte,  se la ride di chi la immagina come una povera e fragile anziana che dovrebbe pasare i suoi giorni rintanata in qualche stanza del convento.

E' fermamente convinta che non esistano  misteri che debbano rimanere tali. L'unico Mistero al quale la suora si inchina è quello a cui ha dedicato la vita, che ha generato la sua vocazione. Ecco, per esempio, come descrive appassionatamente le distese marine, che ama contemplare dalle strette finestre del convento: "Nel mare, era certo, si celava il mistero di Dio; niente come questo, infatti, avrebbe potuto dimostrare la maestosità e l'ineffabilita' del pensiero divino. "Chi altri", pensava suor Ignazia, mentre in equilibrio precario sopra una sedia si allungava sulle punte per scorgere qualche centimetro in più, "chi altri se non Dio avrebbe potuto concepire anche solo l'idea di una simile cosa?"

Giuseppina Vallesi,  Ignazia alle crociate, i Classici del giallo Mondadori,  pp.197, euro 3,60