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“L’Ucraina vive una via Crucis”

Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa Greco Cattolica, ha lanciato appello urgente alla comunità internazionale affinché sostenga l’Ucraina per porre fine alla guerra

Consiglio Pan-Ucraino delle Chiese | Il Consiglio Pan-Ucraino delle Chiese durante la visita ufficiale in Norvegia | UCCRO Consiglio Pan-Ucraino delle Chiese | Il Consiglio Pan-Ucraino delle Chiese durante la visita ufficiale in Norvegia | UCCRO

Da Oslo, dove c’è il Comitato per il Nobel per la Pace, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, padre e capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, ha lanciato un appello urgente alla comunità internazionale a sostenere l’Ucraina che vive “una crocifissione davanti agli occhi del mondo”. Inoltre, in un incontro ecumenico, l’arcivescovo maggiore ha lanciato un appello per una “purificazione dell’ecumenismo”.

Shevchuk ha trascorso la scorsa settimana in Norvegia nell’ambito di una visita del Consiglio Pan-Ucraino delle Chiese e delle Confessioni Religiose, che rappresenta il 95 per cento delle confessioni religiose in Ucraina e che, sin dall’inizio del conflitto, ben prima dell’aggressione russa su larga scala, si è distinto per il supporto e l’aiuto dato alla popolazione ucraina. Il viaggio si è svolto dal 19 al 21 ottobre. Sua Beatitudine ha anche incontrato Re Harald V, il Ministro degli Esteri Espen Barth Eide e rappresentanti del governo e del parlamento, nonché con i leader ecclesiastici.

Di fronte alla situazione attuale, Shevchuk ha sottolineato che l’Ucraina sta “subendo la sua crocifissione davanti agli occhi del mondo”.

“Sanguiniamo e ci chiediamo di nuovo: Dio perché?”, ha detto l’arcivescovo maggiore. E poi ha aggiunto che “è proprio qui che si rivelano la potenza e la gloria della croce”, e che “chiunque voglia stare dalla parte giusta della storia oggi non deve chiudere gli occhi di fronte al sangue, alla sofferenza e al dolore dell’Ucraina”.

Shevchuk ha ringraziato i norvegesi per il loro sostegno, e ha messo in guardia dalla crescente stanchezza internazionale nei confronti dell’Ucraina. “Alcuni che non hanno mai vissuto notti di bombardamenti dicono di essere esausti. Chiedo: se voi siete stanchi, dovrei essere morto?"

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Il 21 ottobre, Sua Beatitudine ha incontrato anche l’ex Segretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese, Olav Fykse Tveit, ora arcivescovo presidente della Chiesa di Norvegia. Nell’occasione, Shevchuk ha lanciato un appello per purificare l’ecumenismo dalla manipolazione russa, presentando la visione di un “ecumenismo esistenziale” che prende la forma dell’esperienza condivisa della minaccia rappresentata dalla Russia, perché “siamo tutti nelle liste di esecuzione russe”.

Durante la conversazione, Shevchuk ha anche sottolineato la difficile situazione della comunità ucraina in Norvegia. La Norvegia ha accolto circa 100.000 rifugiati ucraini, di cui circa 80.000 si trovano attualmente nel Paese. Tra loro ci sono molte donne altamente qualificate con bambini. Shevchuk ha detto che l’integrazione è un obiettivo, ma di rifiutare l’assimilazione, e ha chiesto che sia concesso alle autorità ucraine uno spazio per i servizi di culto, dove i sacerdoti ucraini possano riunirsi senza dover rinunciare alla propria identità.

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