Advertisement

Madre Giulia Verhaeghe, una storia che è Opera di Dio

Madre Giulia dipinta da Dina Bellotti |  | FSO
Madre Giulia dipinta da Dina Bellotti | | FSO
L'arcivescovo Gänswein durante la celebrazione eucaristica |  | FSO
L'arcivescovo Gänswein durante la celebrazione eucaristica | | FSO
Le consacrate FSO |  | FSO
Le consacrate FSO | | FSO
I sacerdoti FSO |  | FSO
I sacerdoti FSO | | FSO
un momento della celebrazione  |  | AA
un momento della celebrazione | | AA

Quando l’11 novembre del 1910 in una umile casetta belga a Geluwe nacque la ottava di undici figli, Giulia, i suoi genitori non potevano davvero immaginare come lo Spirito Santo avrebbe agito in lei.

Giulia oggi è ricordata da migliaia di persone in tutto il mondo come Madre Giulia e la “ Famiglia spirituale l’ Opera” è diventata una realtà significativa.

L’11 novembre è un giorno da ricordare per i sacerdoti e le suore della Famiglia Spirituale l’ Opera e ieri la celebrazione è stata affidata al Prefetto della Casa Pontificia e  segretario di Benedetto XVI, l’arcivescovo Georg Gänswein.

“ La Famiglia è un seme che è stato seminato nella grande realtà della Chiesa- ha detto l’arcivescovo citando poi una frase di Madre Giulia- Non ho fondato niente. Da quando Gesù Cristo ha fondato la Santa Chiesa tutto è fondato, Lui ha bisogno di uomini e donne che la vivono profondamente”.

Madre Giulia, ha ricordato l’arcivescovo amico da sempre della Famiglia Spirituale che è stata riconosciuta canonicamente nel 2001 a quattro anni dalla morte della fondatrice, “ ancorata fermamente in Dio è rimasta paziente e piena di fiducia nei momenti difficili, nei cambiamenti sconcertanti del mondo in cui viveva. Il Suo sguardo era orientato su Dio e seguiva le parole di San Paolo: cercate sempre il bene tra voi e con tutti”. Tra gli ospiti della celebrazione anche l’ambasciatore belga presso la Santa Sede.

Advertisement

La vita e la storia umana di Madre Giulia Verhaeghe sono quasi un romanzo. Una ragazza semplice e innamorata di Dio che vive nella campagna del Belgio due guerre, ma che grazie all’impegno e nel lavoro quotidiano subito prima della II Guerra Mondiale nel 1938, da vita ad una famiglia che oltre ai religiosi è composta di molti laici. “ Il fine de l’ Opera, si legge nel decreto di riconoscimento pontificio, consiste nell’essere un riflesso del mistero della Chiesa”.

Giovanni Paolo II disse ai figli spirituali di Madre Giulia: “la vostra giovane comunità può essere molto utile proprio al vecchio continente Europa perché i nostri contemporanei ascoltino cristiani convinti”.

Tra le attività della Famiglia spirituale l’ Opera da ricordare anche un centro di studi dedicato al Beato John Henry Newman.

Il cardinale Ratzinger nella omelia per il riconoscimento disse: " l'Opera ha un particolare rapporto con Newman con il suo motto " Cor ad cor loquitur. Madre Giulia ha pensato oc il cuore e dal cuore ha riconosciuto il Cuore di Gesù".