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Meeting 2018, il cambiamento è la strada dell'uomo

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Tutto pronto o quasi per il Meeting di Rimini 2018. Tema per rifleettere, il cambiamento personale e sociale: “Le forze che cambiano la storia sono le stesse che rendono l’uomo felice” sarà infatti il titolo della XXXIX edizione. La presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli Emilia Guarnieri ha presentato il Meeting all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, grazie all’accoglienza dell’ambasciatore Pietro Sebastiani. «Sono stato ben lieto di riprendere la consuetudine di ospitare a Palazzo Borromeo l’evento di presentazione del Meeting per l’amicizia fra i popoli» dice il diplomatico, «il rapporto con il Meeting verte sulla sua capacità di dialogo e incontro a livello internazionale e sulla sottolineatura del suo contributo come ricchezza per la comunità nazionale e per i carismi dei movimenti scaturiti dal Concilio Vaticano II».

Presenti  il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti, sua Beatitudine Louis Raphaël I Sako, e il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston.

Il Patriarca ha ricordato la grande sfida per i cristiani del Medio Oriente, restare nella loro terra: “La nostra preoccupazione come Chiesa è tenere questi cristiani sul posto e assicurare loro una vita libera e dignitosa. Le religioni devono svolgere un ruolo importante, ma soprattutto devo no svolgerlo i veri credenti, se vogliono dare una testimonianza forte e significativa al loro Creatore, Dio di tutti gli uomini e fonte di ogni misericordia. Coloro invece che invocano la vendetta devono tacere e convertirsi alla pace”.

Di astrofisisica ha parlato Battiston: “se da una parte il pensiero scientifico è un linguaggio irrinunciabile e universale per l’indagine dell’uomo e sull'uomo, dall’altra la scienza ha sempre bisogno del dialogo e del confronto con altri linguaggi altrettanto universali per aprire nuovi orizzonti al nostro pensiero”.

La presidente Emilia Guarnieri ha spiegato la sfida del Meeting 2018: “In un mondo dominato da particolarismi e contrapposizioni, nella confusione e nella fatica a trovare punti di valore e di riferimento comuni, il Meeting lancia un suggerimento: ripartire da un uomo felice. Occorre ripartire da un uomo, da ogni uomo, per ristabilire legami, per ritrovare la fiducia”. Per cui “nei microcosmi, come la famiglia, così come nei grandi scenari della storia, gli uomini sono stati disposti anche a enormi sacrifici”. Un segnale chiaro anche nello spettacolo inaugurale, ispirato a “La Scarpetta di raso” di Paul Claudel, con un grande allestimento in esterno, che metterà in evidenza fin dalla prima sera il grande protagonista della storia che è il desiderio di felicità.

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