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Oggi è la prima giornata internazionale per le vittime contro la persecuzione religiosa

Le Nazioni Unite hanno creato la giornata nel 2019, e gli esperti considerano la ricorrenza importante per la prevenzione della persecuzione religiosa in futuro

Croce | Croce dei martiri  | Aaron Groote via Flickr Croce | Croce dei martiri | Aaron Groote via Flickr

La prima “Giornata Internazionale per la Commemorazione delle Vittime di Atti di Violenza basati sulla religione e il credo” si tiene oggi per la prima volta, ed è considerata una pietra miliare nella lotta alla persecuzione religiosa nel mondo. Anche perché la giornata può sensibilizzare al problema. Ma non basta. Perché dopo la sensibilizzazione c’è bisogno di azione.

Lo sottolinea Kelsey Zorzi, presidente del Comitato sulla libertà di Relgione e Credo alle Nazioni Unite e direttore dell’Advocacy per la Libertà Religiosa Globale per ADF International. “Nessuno – dice Zorzi – dovrebbe essere perseguitato a causa della propria fede. Tutti hanno il diritto di vivere pacificamente la loro fede”. Allo stesso tempo, “ricordare solo non è abbastanza”, perché “la libertà religiosa cresce in tutto il mondo”, e dunque c’è bisogno che tutti gli Stati “assicurino che le loro leggi e politiche siano in linea con il loro impegno per proteggere la libertà religiosa da parte della legge internazionali”.

Tutti i rapporti sulla libertà religiosa sono concordi: i cristiani sono i più perseguitati del mondo. Lo ha segnalato Aiuto alla Chiesa che Soffre, nel rapporto biennale dello scorso novembre; lo ha messo in luce Open Doors, nel rapporto pubblicato ad agosto; lo hanno messo in luce due rapporti commissionati dal governo britannico e dal governo degli Stati Uniti.

In particolare, il rapporto del governo britannico ha sottolineato come “la persecuzione cristiani” ha proporzioni che si assimilano a quelle del genocidio, mentre il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha recentemente ospitato il secondo incontro Ministeriale sulla libertà religiosa. La Santa Sede ha partecipato con l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro degli Esteri vaticano.

Intanto, sono state molte le iniziative per combattere la persecuzione religiosa, in particolare quella contro i cristiani. Addirittura, in un libro di Ewelina Ochab sponsorizzato da ADF International intitolato “Never again” si era arrivati a teorizzare come legalmente quello che accadeva ai cristiani in Medio Oriente potesse essere definito genocidio.

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Già allora, l’impressione era che molto dovesse ancora essere fatto per proteggere i cristiani perseguitati. Questa prima giornata dedicata al tema può rappresentare un primo passo verso una maggiore attenzione globale.